Smascherato da «Striscia» si toglie la vita

Lucio Montaina si è ucciso lanciandosi dal settimo piano della sua abitazione a Napoli. Morto sul colpo in via Filippo Maria Briganti, a Napoli. Lucio era un impiegato del Catasto di Napoli, moglie casalinga e due figli.
Ma il calvario che l'ha portato al suicidio inizia il 24 gennaio 2012, quando un'inchiesta di Striscia la Notizia. Lucio che accetta 20 euro e dà una planimetria ad una donna che non ha la delega, documento che dunque non avrebbe dovuto diffondere.
Così inizia questa vicenda che si conclude con la morte, per sua stessa mano, di Lucio Montaina. Dopo il video per l'uomo arriva, come previsto, il licenziamento dal Catasto. Poi il reintegro su ordine del giudice del lavoro, che ne aveva accolto il ricorso. Poi di nuovo il licenziamento e infine la morte.
Salvatore Iossa, sindacalista e amico di Montaina, ne racconta l'ultimo anno al Corriere del Mezzogiorno: «L'amministrazione dell'Agenzia del Territorio l'aveva denunciato e poi licenziato in tronco. Lucio (in realtà era un funzionario di VI livello) aveva presentato ricorso e il giudice del lavoro l'aveva accolto.

Reintegrato per qualche mese era stato trasferito ad altro incarico, poi però l'ente aveva presentato appello contro il reintegro e aveva vinto, Montaina era tornato a casa senza un lavoro. Ora stava cercando di arrivare a un'intesa con l'ufficio accettando un periodo di sospensione invece del licenziamento. Oggi avrebbe dovuto partecipare a un'udienza invece celebreremo il suo funerale».

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