Il Consiglio dei ministri al lavoro per approvare il decreto legge sulla "spending review". Sono 17 in tutto gli articoli della bozza. Salta l’articolo sul blocco delle tariffe che invece era presente nelle prime bozze circolate in questi giorni. Dai tagli si salvano i mini ospedali, cioè quelli con meno di 80 posti letto. Secondo quanto si apprende, infatti, nel decreto non sarebbe più prevista la chiusura delle piccole strutture sanitarie, di cui si era parlato nei giorni scorsi.
L’aumento dell’Iva scatterà dal primo luglio 2013, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5%.
Riduzione degli stanziamenti per le politiche dei singoli ministri senza portafoglio e sottosegretari, con un risparmio complessivo non inferiore a 20 milioni. Libri scolastici gratuiti a partire dal 2013. Stanziati 103 milioni di euro all’anno.
Salta il taglio di 100 milioni l’anno per il biennio 2013-2014 previsto inizialmente per gli armamenti. Viene poi cancellato anche il taglio di 10 milioni, nel 2012, del fondo per le vittime dell’uranio impoverito.
Le province saranno dimezzate, passando dalle attuali 110 a circa 50 e seguendo i criteri relativi alla popolazione e all'estensione. Entro 20 giorni il governo dovrà fissarli con una delibera del Cdm. Al posto delle province arrivano le città metropolitane, dieci in tutto: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria.
Arriva la stretta sul personale degli enti locali. Entro il 2012 verranno stabiliti "i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente".
Valutazione organizzativa e individuale dei dipendenti pubblici. E' una sorta di "pagella" sull’attività dei singoli dipendenti pubblici estendendo a tutti i lavoratori pubblici le norme ora previste solo per pochi settori
Altri 55mila lavoratori esodati saranno salvaguardati dalla riforma del sistema pensionistico, che ha aumentato i requisiti per poter lasciare il lavoro.
Chiuderanno una trentina di tribunali, 37 procure e 220 sedi distaccate. Gli avvocati per protesta si incatenano. Arrivano intanto le superprefetture.
Regioni: sulla sanità servizi a rischio
I tagli alla sanità "sono insostenibili" e "da domani ci saranno gravissime difficoltà per i servizi sanitari ai cittadini". E' il grido d’allarme lanciato dai presidenti delle regioni in una conferenza stampa convocata d’urgenza per denunciare "la rottura del patto per la salute da parte del governo".
Le regioni, pur giudicando insostenibile il taglio di un miliardo alla sanità previsto per il 2012, offrono la disponibilità a discuterne, ma a condizione che si stralcino dal decreto sulla spending review gli ulteriori tagli previsti dal 2013 al 2015 e che il governo convochi un tavolo per discutere ad agosto su un nuovo patto per la salute.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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