Dopo una gestione della pandemia segnata da una serie di decisioni politiche che si sono rivelate errate, dopo l’introduzione di misure che non hanno avuto uguali in Occidente con le limitazioni alle libertà individuali e la pubblicazione con l’immediata messa al macero del libro Perché guariremo, ci si aspetterebbe da Roberto Speranza quanto meno un po’ di pudore nelle dichiarazioni.
Invece l’ex ministro della Salute, alla notizia di un aumento dei contagi e della situazione in Cina, non ha perso occasione per attaccare il premier: “la strategia della Meloni di far finta che il Covid non esiste più e che tutto sommato dei vaccini si può fare a meno mi pare fallita. Come sempre la realtà è più forte della comunicazione".
La pervicacia con cui Speranza continua a invocare misure restrittive evocando un clima che per fortuna non c’è più, è un qualcosa su cui bisognerebbe riflettere interrogandosi se i criteri adottati per determinate scelte fossero di carattere sanitario oppure politico.
Peraltro la sua dichiarazione si scontra con la decisione del governo Meloni e del ministro della Salute Orazio Schillaci di introdurre l'obbligo di tamponi negli aeroporti per controllare i viaggiatori in arrivo dalla Cina vista l’esplosione di contagi nel paese asiatico.
La stessa Cina verso cui, quando a inizio pandemia fu proposto di adottare misure di contenimento, ci fu un diniego per evitare discriminazioni salvo poi elogiare il “modello cinese” basato su privazioni delle libertà e su un controllo totale dei cittadini.
Peraltro, la scelta di introdurre il tampone per chi arriva dalla Cina, è stata segnalata anche alle istituzioni dell’Ue chiedendo di assumere iniziative simili "su tutto il territorio europeo" e, secondo il ministro Schillaci, “si rende indispensabile per garantire la sorveglianza e l’individuazione di eventuali varianti del virus al fine di tutelare la popolazione italiana”.
Se l’auspicio di Speranza è invece un ritorno all’obbligo delle mascherine, al green pass come strumento per viaggiare o accedere nei locali, i lockdown, le chiusure anticipate e tutte le misure che abbiamo vissuto, troverà una decisa
contrarietà da parte del governo. Non applicare simili restrizioni non significa dire che il “virus non esiste più”, quanto constatare come oggi il covid non sia più quello di due anni fa e quindi esige politiche diverse.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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