La sinistra, che s'è smarrita per strada, ora se la prende con la toponomastica. In sala stampa alla Camera, alcuni deputati Pd-M5S-Avs hanno presentato due proposte di legge contro il fascismo e il suo presunto ritorno, anche sulle strade d'Italia. Non c'è che dire: quando si tratta di individuare le priorità del Paese, i progressisti nostrani dimostrano sempre una certa fantasia. In questo caso, una mozione è stata dedicata al divieto di intitolare strade e piazze a personalità legate alla dittatura mussoliniana. Come se nelle città della Penisola non si discutesse d'altro.
Toponomastica antifascista: il disegno di legge
Tra i firmatari della proposta di legge ci sono Laura Boldrini, Andrea De Maria, Walter Verini, Emanuele Fiano, Nicola Fratoianni, Andrea Casu. L'intenzione - hanno spiegato ai giornalisti - è quella di proporre la mozione a tutti i parlamentari di Camera e Senato. Un appello al quale hanno prontamente risposto i Cinque Stelle. "Partecipo con entusiasmo perchè assistiamo, in questo momento storico, a una escalation ideologica ed è importante intervenire con una legge. Dobbiamo contrastare anche l'aumento delle pene previste l'utilizzo di simboli fascisti e neofascisti e spero si possa addivenire quanto prima all'approvazione", ha commentato il deputato pentastellato Alfonso Colucci, che pure ha sottoscritto il documento.
Boldrini: "Finisce vergogna di piazze Almirante"
Tra i pareri più convinti c'è stato poi quello di Laura Boldrini, da sempre impegnata sul fronte dell'antifascismo e delle relative battaglie politiche. "Se passasse la proposta di legge sulla toponomastica, verrebbe rivista la vergogna di intestare piazze a Giorgio Almirante", ha affermato l'ex presidente della Camera. E ancora, ha sottolineato: "La nostra Costituzione è antifascista e noi dobbiamo essere all'altezza di quei valori e principi". E sulla proposta di legge contro la toponomastica mussoliniana è arrivata pure la benedizione dell'Anpi.
Le vie di sinistra che non indignano
"Dobbiamo occuparci di contrasto al fascismo in tutte le sue forme, è una questione niente affatto marginale, non è una questione per addetti ai lavori, ma ha a che fare con fenomeni terribilmente reali", ha tuonato Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana. Già in passato i progressisti avevano perorato la medesima causa, dimenticando (come fanno pure oggi) che in Italia esistono anche strade intitolate a eminenti personalità della sinistra più controversa. Ci sono infatti vie dedicate al maresciallo Tito, a Mao Tse Tung, a Ernesto Che Guevara, persino a Ho Chi Minh. A Bologna e Roma c'è via Lenin, a Raffadali (Agrigento) c'è via Stalin. Ed esistono anche numerose vie Unione Sovietica: a Roma, Torino, Firenze, Siracusa e Grosseto. Ma ai progressisti non danno fastidio, né intendono rimuoverle.
Da qui il paradosso che tradisce la parzialità politica di certe proposte, forse dettate più
dall'ideologia che da una reale necessità di un intervento normativo. L'unica via che preoccupa davvero gli italiani è quella da imboccare per uscire dalla crisi: il gps della sinistra, probabilmente, ignora il percorso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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