Sul lavoro l'Italia la spunta: Letta porta a casa i soldi

Al Consiglio Ue di Bruxelles il governo ottiene un miliardo e mezzo di euro dal 2014. Stoccata del premier a Grillo: "Ha dato notizie false, poteva mandare tutto in vacca"

Il premier Enrico Letta al vertice Ue
Il premier Enrico Letta al vertice Ue

Roma - Su Imu e Iva «continueremo a far di tutto per rispettare gli impegni presi, ma senza sfasciare i conti pubblici. Chi pensa che io sia qui per sfasciare i conti sbaglia primo ministro».
Da Bruxelles Enrico Letta cerca di smorzare le tensioni politiche che sono lievitate subito dopo l'annuncio del decreto per rinviare l'Iva, a causa delle coperture finanziarie del provvedimento. «Non ci sarà alcun aumento di Irpef e Irap, c'è un aumento dell'acconto che porta a una diminuzione del saldo successivo», precisa. Il presidente del Consiglio interpreta le critiche del Pdl, in particolare quelle di Renato Brunetta, come «stimoli positivi, che ci rendono più determinati ad andare avanti con il lavoro». Letta è convinto che il Pdl continuerà a sostenerlo, e si dice sicuro che la recente condanna di Silvio Berlusconi non avrà influenza sulla tenuta del governo.
Letta attacca anche Beppe Grillo, senza nominarlo. Il suo sito «ha dato una notizia falsa sulle misure del governo per il lavoro», dicendo che sarebbe stato impossibile per un giovane disporre di tutte le credenziali per essere assunto con gli sgravi fiscali previste dal decreto. «È stato molto negativo - dice il premier - e poteva mandare tutto in vacca».
Letta è molto contento degli esiti del Consiglio europeo, soprattutto per quanto riguarda il lavoro. All'interno del piano europeo per l'occupazione giovanile da 9 miliardi, un miliardo e mezzo di euro toccheranno all'Italia. Due terzi in più dei 500-600 milioni inizialmente previsti. Nel biennio 2014-2015 le risorse destinate al nostro Paese ammontano a un miliardo circa, mentre il resto arriverà più tardi. Le risorse serviranno, fra l'altro, per offrire stage e periodi d'apprendistato agli under 25, entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro. L'iniziativa dovrà essere operativa per il gennaio 2014, per consentire i primi pagamenti alle Regioni con tassi di disoccupazione giovanile superiori al 25%. Un ruolo di rilievo spetterà alle Agenzie per l'impiego, che dovranno offrire le proposte di lavoro o tirocinio.
«È un grandissimo risultato, quello ottenuto qui. Ora il governo può lavorare a un secondo pacchetto per l'occupazione», dice Letta, ed aggiunge: «Adesso tocca alle imprese, le aziende non hanno alibi, possono assumere i giovani con una forte defiscalizzazione, ovviamente a tempo indeterminato». Ma le imprese non sembrano del tutto convinte dei contenuti del decreto lavoro varato mercoledì scorso dal Consiglio dei ministri, e del pacchetto europeo. «È un primo passo, non sufficiente - commenta l'ex presidente di Confindustria Emma Marcegaglia -. Credo che serva un taglio del cuneo fiscale molto più ampio, e che interessi una platea molto più ampia». E in ogni caso, come conferma la Cancelliera Angela Merkel, è pericoloso dare illusioni eccessive ai giovani: «Bisogna essere creativi e studiare le situazioni sul campo, l'occupazione non può essere fatta per decreto».
Il decreto che prevede il rinvio dell'aumento Iva e le misure per l'occupazione giovanile arriverà in Parlamento la prossima settimana, dopo la pubblicazione, attesa per oggi, in Gazzetta Ufficiale. Si tratta di una partita difficile per il governo, che deve fare i conti con molte insoddisfazioni, e non solo del Pdl.

I renziani del Pd, per esempio, sono delusi dal pacchetto occupazione. È probabile che durante l'esame parlamentare il rinvio dell'Iva venga esteso a fine anno. Ma sarà necessario trovare un altro miliardo di euro per la copertura finanziaria.

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