A sinistra hanno una concezione assai bizzarra della democrazia: prima difendono a chicchiere il diritto di parola a favore di tutti, poiperò alla prova dei fatti balbettano di fronte all'ennesima contestazione da parte di un gruppo di attivisti che ieri al Salone del Libro di Torino ha impedito a Eugenia Roccella di presentare il proprio volume.
Il ministro per le Pari opportunità e per la Famiglia del governo Meloni non si è nemmeno detta contraria alla contestazione ("Tutti hanno il diritto di manifestare") ma ha dato ai violenti una lezione spiegando loro i modi utilizzati dai "ribelli" per imbavagliare chi ha un'opinione differente. Intervistata dalla Stampa, ha infatti espresso una posizione netta alla luce dei deliri arrivati dal fronte rosso nelle ultime ore. Addirittura c'è chi ha accusato l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni di essere intollerante alle contestazioni. Da qui la stoccata all'indirizzo di Elly Schlein, segretario del Partito democratico: "Suggerisco soltanto di rivedere il video dell'accaduto e contare quante volte ho invitato inutilmente i contestatori al dialogo".
Infatti all'inizio il ministro aveva lanciato un appello agli attivisti, chiedendo loro di promuovere un confronto tra le idee piuttosto che rendersi protagonisti di iniziative che mirano a non far parlare. Roccella ha ringraziato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni per la solidarietà espressa, mentre se l'è presa duramente con Nicola Lagioia - direttore editoriale del Salone del Libro - per l'atteggiamento adottato di fronte alla fortissima contestazione che ha fatto saltare il suo intervento.
"Capisco che sia uno scrittore e quindi lavori di fantasia, ma mi sembra un po' eccessivo cercare di far passare una discussione accalorata con l'onorevole Montaruli per un'aggressione subita da lui, mentre nel Salone da lui diretto veniva impedita la presentazione di un libro", ha tuonato Roccella. Che ha così replicato alle accuse secondo cui le persone vicine al ministro avrebbero trattato male Lagioia come se lo avessero quasi cacciato dal palco.
Roccella aveva chiesto l'intervento del direttore per un motivo molto semplice: cercare di ripristinare una situazione di calma per far sì che il diritto di parola venisse rispettato. Ecco perché il titolare del dicastero della Famiglia ha trovato scorretto "che nel Salone che dirige possano accadere queste cose senza che lui prenda una posizione chiara a difesa del diritto di parola di chiunque".
Alle discutibili opinioni di Elly Schlein si sono aggiunte anche quelle di Roberto Saviano, che ovviamente ha colto l'occasione al volo per confermarsi un duro oppositore del governo di centrodestra.
Ma di quali provocazioni parla? Esprimere le proprie idee è un diritto che va garantito per tutti, non a seconda dell'interlocutore che ci si trova di fronte. Quella degli attivisti non era semplice dialettica, altrimenti avrebbero accettato il democratico dibattito con il ministro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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