Attenti al paradosso: tra un po' chiederanno le scuse del ministro Eugenia Rocella. Diranno forse che quella in difetto era lei, aggredita verbalmente da un gruppo di attivisti e costretta a rinunciare al proprio intervento al Salone del Libro di Torino. Dopo la bagarre scatenatasi alla manifestazione letteraria in seguito alla contestazione dei soliti "democratici", l'esponente di governo è stata trascinata in un botta e risposta a distanza dal direttore della kermesse Nicola Lagioia. Invece di condannare senza mezzi termini l'atteggiamento anti-democratico dei contestatori, lo scrittore barese ha lamentato di essere stato trattato male dallo staff del ministro. Anzi, di più: "Quasi cacciato". La circostanza è stata però smentita dalla stessa Roccella e anche da un video, che mostra una dinamica dei fatti diversa.
L'assurda versione di Lagioia
"Io ho detto che fin quando la contestazione non è violenta è legittima. La cosa che mi ha più sorpreso è che mentre invitavo al dialogo, le persone vicino al ministro si sono dimostrate molto accese e sono quasi stato cacciato dal palco", ha affermato Lagioia, a margine del deprecapile episodio avvenuto al Salone torinese. In un primo momento pare che lo scrittore avesse tentato di convincere i contesatori a dialogare con Roccella (come auspicato proprio da quest'ultima), senza però riuscirci. Stando a quanto lamentato da Fratelli d'Italia, tuttavia, l'autore non avrebbe fatto nulla per bloccare la contestazione e consentire al ministro di parlare. Diversa invece la versione del diretto interessato, che invece se l'è presa con lo staff dell'esponente di governo.
"La Montaruli (Augusta, deputata di Fratelli d'Italia ndr) a un certo punto mi ha gridato contro con un atteggiamento veramente molto violento: cioè mi sembrava più violenta lei che i contestatori tra un pò da un punto di vista verbale. È legittimo anche questo ma anche loro dovrebbero mettersi d'accordo con se stessi: prima mi chiamano in uno spazio in cui la programmazione non è fatta dal Salone e poi invece di ringraziarmi mi sento urlare contro 'vergogna, vergogna' quando sta andando tutto magnificamente al Salone", ha denunciato Lagioia. Ma la ricostruzione del direttore della manifestazione è stata categoricamente smentita da Roccella, che per tutto il tempo era rimasta sul palco nella speranza e nell'attesa (purtroppo vana) di poter parlare.
Il video che smentisce Lagioia
Anche un filmato realizzato in quegli istanti concitati dal nostro giornalista Luigi Mascheroni ha in realtà rivelato la parzialità della versione riportata da Lagioia. Ecco cosa si vede nel video: mentre gli attivisti intonano la loro contestazione, lo scrittore viene inviato dall'assessore regionale Fdi Maurizio Marrone a pronunciare un appello affinché l'incontro con il ministro si svolga regolarmente. Ma il diretto interessato non sembra molto convinto. Poi abbandona spontaneamente il palco (e non viene affatto cacciato, stando alle immagini). A quel punto, la deputata Montaruli lo rimprovera per il suo atteggiamento. "Sei stato vergognoso!". Il tutto si risolve in pochi istanti.
La (brutta) uscita di scena di Lagioia pic.twitter.com/dln4rrWP8f
— Luigi Mascheroni (@LuigiMascheroni) May 20, 2023
La smentita della Roccella
"Capisco che Lagioia sia uno scrittore, ma costruire una narrazione fantasy sulla realtà mi sembra un pò eccessivo", ha fatto sapere Eugenia Roccella in un nota, derubricando la versione dell'autore a pura fantasia. "Di fronte a un'aggressione subita e al mio invito al dialogo rivolto ai contestatori, il direttore del Salone non solo non trova il modo di dire che è poco democratico impedire agli altri di parlare, ma addirittura attacca coloro ai quali è stato impedito di esprimersi. No comment", ha continuato il ministro. E pure la deputata Augusta Montaruli, chiamata in causa dallo scrittore barese, ha replicato seccamente.
Tutte le colpe di Lagioia
"Lagioia ha gestito molto male questa situazione e ha detto 'bravi' ai manifestanti (...
) Dal palco li ha anche definiti pacifisti senza dare nessuna indicazione di smettere e far tornare il pluralismo di cui tanto parla", ha affermato la parlamentare del partito meloniano. Poi le parole già cavalcate dalla sinistra per ulteriori polemiche: "Noi faremo rullo di tamburi quando Lagioia se ne andrà via dal Salone".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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