"Sul mio corpo decido io, ma quale Stato, ma quale Dio". È questo uno dei cori urlati dagli attivisti che hanno protestato contro Eugenia Roccella al Salone del Libro di Torino: qui il ministro della Famiglia, della Natalità e delle Pari opportunità era atteso per presentare il suo libro dal titolo "Una famiglia radicale". La contestazione è avvenuta all'Arena Piemonte: i militanti erano seduti tra il pubblico ma sono stati prontamente individuati.
Non violenza e diritto di parola devono essere sempre garantiti. A tal proposito l'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, che avrebbe dovuto presentare, ha affidato a ilGiornale.it una sua amara constatazione alla luce di quanto avvenuto nei confronti dell'esponente dell'esecutivo guidato da Giorgia Meloni: "Qui al Salone del Libro sono indignata dalla violenza squadrista di chi dice di lottare per la libertà".
La contestazione a Roccella
Stando a quanto appreso e riferito dall'Ansa, ben 15 persone sarebbero state identificate dalla Digos della Questura di Torino. Un gruppo di manifestanti (appartenenti ai movimenti Extinction Rebellion e Non una di meno) ha accolto Roccella con urla e striscioni poco prima di prendere parola, tanto da rendere necessario l'intervento delle forze dell'ordine per allontanare gli attivisti.
Gli agenti hanno creato un cordone attorno al palco per dividere gli attivisti da Roccella, che però ha invitato i manifestanti a un confronto. "Vorrei parlare con le persone che manifestano. Non voglio che nessuno sia portato via, non lo posso accettare visto che la mia esperienza è stata anche quella di sit-in cui venivo portata via", ha affermato. Successivamente sul palco è salita una manifestante che a sua volta ha dato lettura di un comunicato.
Roccella non ha rinunciato a esprimere il suo punto di vista e ha ribadito la propria posizione, che tra l'altro coincide con quella del governo: "Se siete contro la mercificazione del corpo femminile lottate insieme a noi contro l'utero in affitto". In platea si sono creati dei capannelli di discussione e qualcuno tra i presenti ha pronunciato lo slogan "Per favore fateci abortire".
L'intervento del direttore Lagioia
Sulla questione è intervenuto anche Nicola Lagioia. Il direttore editoriale del Salone del Libro, dopo essere stato a colloquio con Roccella, ha invitato i manifestanti a confrontarsi con il ministro della Famiglia: "Avete l'opportunità di dialogare con la ministra dopo averla contestata. Perché qualcuno di voi non sale sul palco e si confronta? Perché non trasformare questa occasione in un dialogo anche acceso? La vostra è una contestazione legittima, pacifica, però a un certo punto ci deve stare il dialogo". Tuttavia l'appello non è stato accolto in maniera positiva e il suo intervento si è rivelato vano.
La solidarietà al ministro
Per Gennaro Sangiuliano quanto avvenuto oggi al Salone del Libro "è inaccettabile e gravissimo". Il ministro della Cultura, dopo aver appreso dell'impossibilità del ministro Roccella di concludere la presentazione del suo volume, ha affermato che impedire a un autore di poter presentare liberamente il suo libro "è un atto antidemocratico e illiberale, nonché un precedente pericoloso per il libero dibattito delle idee".
Non sono tardati ad arrivare messaggi di solidarietà all'indirizzo del ministro. Giovanni Donzelli si è congratulato con Roccella, "vittima dei soliti intolleranti antidemocratici violenti che non sanno proporre e sanno solo impedire agli altri di parlare". Il responsabile nazionale dell'organizzazione di Fratelli d'Italia ha fatto i complimenti al ministro per la "pazienza esemplare" e per l'invito al confronto: "Noi nonostante queste violente contestazioni siamo sempre pronti, nel nome dei diritti della donna, a lavorare con chiunque per rendere l'utero in affitto reato universale".
Dura la reazione della deputata meloniana Augusta Montaruli che, rivolgendosi al direttore del Salone del Libro a margine della presentazione del libro del ministro della Famiglia, non le ha mandate a dire e ha sferzato Lagioia: "Noi faremo rullo di tamburi quando se ne andrà via dal Salone. Ha gestito molto male questa situazione e ha detto 'bravi' ai manifestanti".
In una nota Daniela Ruffino, parlamentare di Azione, è stata chiara: "Quando a una persona viene impedito di parlare perché non si condividono le sue idee si fa un falò della nostra libertà.
Molte cose mi dividono dalla ministra Roccella, come molte cose mi univano alla militante radicale Eugenia Roccella. Aveva diritto di parlare ieri, e lo conserva per esprimersi oggi. La libertà va sempre rispettata e tutelata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.