Ennesimo femminicidio nel momento in cui al Governo si discute del disegno di legge ad hoc che dovrà passare al vaglio delle Camere per la definitiva approvazione. Ma l'episodio che ha fatto piombare Avola, un piccolo paese alle porte di Siracusa, nello sconforto più totale, anche con le nuove leggi non sarebbe stato evitato. Antonio Mensa, gommista di 58 anni, ha ucciso la moglie Antonella Russo di dieci anni più giovane, al termine dell'ennesimo litigio. La donna aveva denunciato l'ex consorte appena una settimana fa, ma l'uomo, in attesa che la denuncia facesse il suo corso, aveva l'attenuante di potere incontrare la moglie perché dopo la separazione poteva avere con se il figlio di appena 4 anni per un giorno alla settimana. E proprio questo bambino è stato il testimone dell'uccisione della mamma da parte del papà e della morte dello stesso uomo che si è tolto la vita subito dopo sparandosi con la stessa arma da fuoco utilizzata per compiere il delitto. L'omicidio suicidio si è consumato in via Vivaldi, nella casa della mamma di Antonella Russo, dove la donna per stare lontana dal marito si era stabilita da qualche tempo assieme ai tre figli. Oltre al bambino di 4 anni, la coppia ha altri due figli di 18 e 22 anni che al momento della tragedia non erano in casa. Antonio Mensa, intorno alle 21 di lunedì ha chiamato al telefono la moglie per chiederle di preparare il bambino perché voleva portarlo con se per una passeggiata. L'uomo è arrivato dopo pochi minuti, con un fucile semiautomatico a canne mozze, detenuto illegalmente e, nonostante la presenza del figlioletto, ha puntato l'arma contro l'ex moglie. Quest'ultima ha capito subito le intenzioni dell'uomo e, con la «forza di mamma» ha lasciato il figlio che teneva in braccio ordinandogli di nascondersi. Da dietro un cespuglio ha visto la mamma stramazzare al suolo in una pozza di sangue. Malgrado la piccola età si è preso di coraggio ed ha richiamato l'attenzione della zia, sorella della mamma, che si trovava in casa. Quest'ultima è uscita in strada ed ha cercato di fermare Antonio Mensa dal compiere un altro insano gesto. Ma è stato tutto inutile. L'uomo ha puntato l'arma verso di se ed ha fatto fuoco. È morto sul colpo. Sul posto sono giunti gli agenti del Commissariato di Avola che hanno ricostruito l'intera vicenda. Sembra che l'uomo fosse divorato dalla gelosia e non avesse accettato la decisione della moglie di separarsi e andare a vivere per conto proprio. Indagini sono in corso da parte della polizia anche per accertare se l'uomo abbia lasciato un messaggio per annunciare il suo gesto. Il sindaco Luca Cannata, non pensa a proclamare il lutto cittadino ma ad «organizzare una fiaccolata». Non è stata ancora decisa la data dei funerali delle vittime. Il primo cittadino andrà nelle prossime ore a a trovare i familiari di Antonella Russo e Antonio Mensa. Da parte loro, i familiari della vittima accusano le istituzioni: «Le nostre denunce sono state ignorate. Non c'è giustizia».
Rabbia comprensibile, anche perché risulta che l'uomo in passato fosse già stato diffidato per precedenti episodi di violenza in famiglia. Insomma, il Mensa era un soggetto «a rischio». Che però è rimasto libero di agire nel peggiore dei modi. Il bimbo, testimone del dramma, è in stato di choc. Ora bisognerà pensare soprattutto a lui.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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