Uccise la moglie e s'impiccò: indagati gli psichiatri

Roma Un uomo che uccide la moglie e si suicida. Un omicidio-suicidio di cui hanno parlato le cronache locali all'inizio del mese e che ora ha avuto un risvolto inedito. Perché i due psichiatri che avevano in cura l'anziano paziente sono finiti sotto inchiesta con l'accusa di omicidio. Colpa anche loro, per la Procura di Rovigo, se l'uomo lo scorso 4 febbraio a Montagnana, in provincia di Padova, ha prima accoltellato la consorte malata e poi si è impiccato. Se i due medici non lo avessero dimesso dopo un lungo ricovero per depressione, insomma, la tragedia forse non si sarebbe consumata.
A questa conclusione almeno è giunto il sostituto procuratore di Rovigo Fabrizio Suriano, che ha emesso un avviso di garanzia nei confronti dei due dottori. L'inchiesta a loro carico era nata dopo che i figli della coppia avevano denunciato il vuoto assistenziale intorno ai genitori. Lui, Pietro Zaramella, 81 anni, era estremamente provato dalla lunga malattia della moglie Edda Rossetto, 80 anni. Dal 2007, quando la donna era stata colpita da un'ischemia cerebrale e poi da un tumore al polmone era stato un via vai tra casa e ospedale. L'insufficienza respiratoria cronica e la necessaria ossigenoterapia era un fardello troppo pesante da sopportare per Zaramella, senza neppure una badante che potesse aiutarlo. E questo lo aveva fatto cadere in depressione, al punto da essere ricoverato in più occasioni presso l'ospedale di Monselice. L'ultima volta, dopo 22 giorni nel reparto di Psichiatria i due medici dell'Ulss 17 decisero che l'ottantunenne era nelle condizioni di essere dimesso. Il giorno dopo, invece, probabilmente in preda ad una crisi depressiva, l'anziano accoltellò a morte la moglie sul divano, avvisò i carabinieri, e si impiccò ad una trave della rimessa degli attrezzi.
Per il pubblico ministero non fu una fatalità.

I due psichiatri con la loro condotta di carattere omissivo, con quelle dimissioni forse troppo frettolose dall'ospedale, non avrebbero impedito all'uomo di accanirsi sulla moglie prima di togliersi la vita. Una maggiore attenzione ai sintomi del paziente, evidentemente, avrebbe potuto prevenire il drammatico esito. No comment dall'azienda sanitaria, che in una nota ha però difeso l'operato dei due medici.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica