"Ucraina ha il diritto di resistere". Così Mattarella ribadisce la posizione italiana

Sergio Mattarella, ribadendo il no alla guerra sottoscritto da tutti i Paesi Nato, oggi sottolinea l'importanza della resistenza ucraina contro l'invasione russa

"Ucraina ha il diritto di resistere". Così Mattarella ribadisce la posizione italiana
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Sergio Mattarella, parlando a bordo della nave Cavour, al largo del golfo dell'Asinara, durante la cerimonia in memoria dell'affondamento della corazzata Roma 80 anni fa ha effettuato un passaggio importante sulla guerra in Ucraina: "Il no alla guerra è risuonato forte dopo il Secondo conflitto mondiale, consentendo di dar vita all'Organizzazione delle Nazioni Unite, al processo di integrazione europea, alla creazione di alleanze, come la Nato, in grado di difendere i valori che ispirano le nostre società". È questo che, oggi, ci permette di "invocare, a voce alta, il diritto del popolo ucraino a resistere e a pretendere di essere arbitro del proprio futuro".

In questo scenario, ha sottolineato il Capo di Stato, "la Marina Militare fornisce un contributo essenziale alla sicurezza entro cui si sviluppano le nostre libertà, e colgo anche questa occasione per esprimere il più vivo apprezzamento nei riguardi di tutte le donne e gli uomini della Marina per l'instancabile impegno profuso, quotidianamente". Ma nel discorso del Presidente non c'è solo la Marina ma tutte le forze armate del Paese, grazie al cui contributi oggi possiamo vivere tempi sereni, la cui missione è "essere presidio delle nostre libertà, far sì che prevalga il rifiuto di ogni forma di sopraffazione e di violenza, di offesa alla dignità di ogni popolo. Che prevalgano le ragioni dello Stato di diritto e delle regole di diritto che si è data la comunità internazionale".

I caduti della Patria, ha proseguito il presidente Mattarella, "hanno dato vita a un secondo Risorgimento" e contribuito alla nascita di "una nuova Italia". Il Capo dello Stato ha quindi ricordato i caduti del Roma "sono loro, che con i caduti a Porta San Paolo, a Montelungo, nelle Quattro Giornate di Napoli, hanno dato vita a un secondo Risorgimento, hanno contribuito al sorgere di una nuova Italia, ricostituendo quella unità nazionale che il fascismo aveva spezzato".

La loro eredità, ha concluso Mattarella, "sono le istituzioni democratiche della Repubblica e la missione di pace iscritta nella nostra Costituzione all'art. 11, ove si afferma solennemente che 'L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli'".

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