Il volto oscuro di Beppe Grillo

Può guidare un Paese un uomo che non ha il coraggio di guardare in faccia la figlia dei suoi cari amici, morti per sua colpa?

Il volto oscuro di Beppe Grillo

A Porta a porta con Bruno Vespa, Beppe Grillo ha fatto un botto di ascolti nella sua prima apparizione televisiva «ufficiale»da quando è in politica. Dico «ufficiale» perché in realtà il comico è in tv tutti i giorni. Dice di voler sfuggire ai giornalisti ma in realtà è sempre lì, davanti a microfoni e telecamere a parlare e sparlare di tutto e tutti. Da Vespa ha cercato di mostrare un inedito volto rassicurante. Nel senso che ha tenuto a freno il linguaggio colorito e irriverente. Nella sostanza invece Grillo ha confermato una ricetta comunista: chiudere l'Expo, bloccare la costruzione degli aerei F35 (oltre centomila posti di lavoro che andrebbero in fumo), bloccare gli inceneritori, fermare la Tav (altre migliaia di neo disoccupati). Il futuro? Secondo il leader del Cinquestelle sta nelle stampanti 3d, oggetto ancora misterioso. Da domani, quindi, tutti a fare fotocopie tridimensionali e via con la decrescita felice da lui tanto teorizzata.
Non so a voi, a me l'idea di finire nelle mani di un pazzo del genere mette paura. Ieri Berlusconi gli ha ricordato il suo passato da evasore fiscale e la condanna per triplice omicidio colposo. Colposo e odioso per come è maturato (si gettò dall'auto che stava precipitando in un burrone lasciando al loro destino i tre amici passeggeri tra i quali un bimbo di nove anni) e per il suo seguito. Ne sa qualche cosa l'unica superstite di quella famiglia, Cristina Giberti, che allora (era il 1981) si salvò solo perché non salì su quella macchina. In un'intervista pubblicata lo scorso anno da Vanity Fair - che riportiamo all'interno - la ragazza, diventata signora e madre, ruppe un silenzio durato trent'anni per dire a Grillo tutto il suo dolore su come il comico si comportò dopo l'incidente: in trent'anni non una telefonata, non un'offerta di aiuto, non un interessamento, il rifiuto reiterato di raccontare ciò che accadde.


Ci si può fidare di tanto cinismo? Può guidare un Paese un uomo che non ha il coraggio di guardare in faccia la figlia dei suoi cari amici, morti per sua colpa? Io non ho dubbi: non ci si può e non ci si deve fidare. Gli uomini non cambiano. Ci sono quelli che hanno le palle e quelli che sparano palle. Grillo fa sicuramente parte della seconda categoria.

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