Non ci sono le tavole, ma i comandamenti sì. Pietro Grasso, dall'alto dello scranno della presidenza del Senato, ammonisce i deputati grillini sancendo un nuovo divieto: non si può ripetere invano il nome di Giorgio Napolitano. "Non sono ammessi riferimenti al Capo dello Stato", intima l'ex procuratore antimafia al capogruppo pentaspellato Nicola Morra che aveva appena citato un passaggio di un articolo di Marco Travaglio. "Lei non può citarlo", ribadisce con tono perentorio Grasso. E, ovviamente, scoppia la polemica. Per quale motivo un senatore della Repubblica non può nominare il Capo dello Stato? Citare, non dileggiare. Come spesso hanno fatto Beppe Grillo e i suoi fedelissimi. Una bacchettata, quella di Grasso, che ha immediatamente scatenato le reazioni dei pentastellati. "Chiederemo al presidente - ha commentato Morra - se esiste una norma...
Evidentemente ci stiamo avviando verso una repubblica presidenziale, quello che è accaduto ieri lo rende evidente. Il Pd poteva partorire il topolino, invece neanche quello".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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