Dal vilipendio all'incontro. Suv, giacca e cravatta: è un Beppe Grillo inedito quello che sale al Colle per un incontro che supera la fantasia. Fino a qualche anno fa poteva essere una battuta del comico genovese, ora è cronaca politica. Il leader del Movimento 5 Stelle ha incontrato il Presidente della Repubblica, l'acerrimo nemico che per anni ha appellato come "Morfeo", rischiando di inciampare nel reato di vilipendio al Capo dello Stato.
Oggi Grillo è arrivato al Quirinale, su un suv nero, e poi è uscito da una porta secondaria per evitare le domadne dei giornalisti. In mezzo un colloquio fitto con Napolitano: "L’incontro è durato un’ora in cui ha parlato - ha spiegato il capogruppo in Senato Vito Crimi -, e ha raccontato un pò la storia e ha dato atto che i partiti di oggi non sono quelli delle origini, che avevano degli ideali. Sono un pò ingrigiti".
Insomma, sembrava definitivamente archiviata l'era di Morfeo e dei vari insulti recapitati al Quirinale, tanto che il portavoce del Colle, Pasquale Cascella, aveva già cinguettato al tregua: "Alla fine Grillo disse al presidente: non la chiamerò più Morfeo. Evidentemente non aveva nemmeno idea di che pasta fosse Napolitano...".
Fine di un annoso duello? Nemmeno per sogno. Se Grillo smorza la fiamma, ci pensano i suoi a innaffiarla di benzina. Tocca a Vito Crimi riaccendere la polemica: "Napolitano è stato attento, non si è addormentato. Beppe è stato capace di tenerlo abbastanza sveglio". Parole forti che, nonostante le scuse del portavoce grillino, hanno scatenato la polemica. "Le frasi sono state estrapolate", ha attaccato Crimi.
Ma la gaffe ormai c'è stata e, per non farsi mancare nulla, Crimi ha subito bissato ai microfoni di Radio Luiss, illustrando il suo punto di vista sull'informazione: "I giornalisti? Mi stanno veramente sul cazzo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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