Italia-Egitto, i numeri di un'alleanza strategica

Le elezioni di domenica prossima in Egitto hanno un interesse particolare per l'Italia, che negli ultimi anni è diventata il primo partner commerciale tra i Paesi Ue e il numero due fra quelli occidentali, seconda solo agli Usa. Intensa la cooperazione in molti settori, come dimostra l'ultimo vertice bilaterale che si è tenuto a Roma in maggio e durante il quale sono stati firmati accordi in una serie di settori, dalla cultura al supporto alle piccole e medie imprese fino alla ricerca scientifica.
Nei primi nove mesi di quest'anno le esportazioni verso l'Egitto sono aumentate dell'11% e le importazioni verso l'Italia di circa il 30%. In questo periodo l'Italia si è confermata primo mercato di sbocco per l'export egiziano. L'Italia, negli ultimi anni, è diventata uno degli investitori più attivi in questo Paese in particolare nei settori energetico, industriale, bancario, tessile, agroalimentare edilizia, trasporti e turismo. Numerose le grandi imprese italiane presenti in Egitto.


I principali investimenti sono di Eni, nel Paese da oltre 50 anni, Italcementi, che è il principale operatore del settore nella regione e la prima azienda industriale straniera in Egitto tramite acquisizioni di cementifici locali per circa un miliardo di euro, IntesaSan Paolo, con un investimento da un miliardo e seicentomila euro per acquisire la maggioranza del capitale di Bank of Alexandria, la terza banca pubblica egiziana. Forte presenza anche di Edison, Enel, Pirelli e nell'ambito di progetti infrastrutturali soprattutto nel campo dei trasporti.

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