Juve Senza Diego e Sissoko, più «mollismo» che bullismo

NEI GUAI Il maliano dovrà stare fuori altri due mesi. Dopo i 4 gol, per Ferrara scatta l’allarme difesa

Juve Senza Diego e Sissoko, più «mollismo» che bullismo

Vista l’Inter, la Juve può tirare un sospiro di sollievo. Se l’una sta male, l’altra non sta meglio. Due macchine da guerra calcistiche ridotte a tiraelastico. Ciro Ferrara s’è preso gli schiaffoni ed ha ammesso: «Li meritiamo». Saggezza napoletana a dispetto del verbosismo portoghese. Ma le brutte notizie non vengono mai sole. Dopo la batosta, ecco l’allarme per Sissoko. Era già nell’aria, ora è certezza: la Juve dovrà partire senza il suo carro armato. Fermo circa due mesi (un mese prima di riprovare ad allenarsi) per quel piede operato che ora è diventato piede infiammato, comunque un problema e un dubbio. Basta leggere la conclusione del bollettino medico per capire: «Il periodo di inattività si rende necessario per la completa scomparsa del dolore e prevenire un’eventuale recidiva di frattura. Poi è presumibile che Sissoko riprenda l’attività sul campo». Si va per ipotesi.
Comprensibile, dunque, che questa non sia vera Juve: Sissoko e Diego dovrebbero essere due colonne del gioco, per ora sono due colonne in infermeria. Anche il brasiliano non regala notizie invitanti: i muscoli sono guariti ma chissà quando tornerà, per evitare recidive. No, non è questa l’aria che serve alla Juve per riavviare il motore. Le sventole subite dal Villarreal fanno controtendenza con tutto il resto del precampionato. «Non pensavamo di essere fenomeni dopo la vittoria sul Real Madrid, non pensiamo di essere brocchi adesso», ha raccontato Ferrara. Discorso che non fa grinze. I lavori in corso ci sono per tutti. La Juve ha un paio di scusanti (Sissoko-Diego), ma oltre non va. Pareva una squadra avviata al bullismo calcistico, si è ritrovata nel mollismo contemplativo. Dove sono finiti vigore e dinamismo? «Gambe pesanti», recita il tecnico. Non può bastare.
Cosa non va? Visto Cannavaro? È tornato quello del Real Madrid e dell’ultima nazionale: gli manca il riflesso che ne faceva un muro. Ora è un materasso. Problemi d’età. La difesa bianconera ha replicato le stravaganti figure dell’anno passato: molle o distratta. Come l’avesse nel Dna. Martin Caceres ha i numeri, ma dovrebbe giocare al centro della difesa e non sulla fascia laterale. I difensori di fascia sono e resteranno l’eterno problema bianconero. Il centrocampo senza Sissoko è un gigante dimezzato. L’atteggiamento difensivo della Juve (tra centrocampo e retroguardia) è stato imbarazzante. Incredibile pensare che un ex difensore, oggi in panca, non abbia registrato proprio questo assetto. Quasi un controsenso. Molto più preoccupante, rispetto ad un attacco che crea poco. Felipe Melo è ancora leggerino, Marchisio si è guadagnato la nazionale ma ha sempre bisogno di aver vicino un leader del gioco, Camoranesi è un buon illusionista. In attesa di Diego, Giovinco usa il piumino. Formica atomica a micce bagnate.
Certo, Trezeguet sembra un altro rispetto al passato, Del Piero una primadonna arrugginita, Amauri e Iaquinta da rivedere. Ma non sarà questo quartetto a mettere in crisi la squadra. Molto più facile segnar gol che evitarne.

Il solito vizio. E la Juve ha ancora due occasioni (trofeo Tim con Milan e Inter e il «Berlusconi» contro il Milan) per ritrovare il suo bullismo vincente. Fra venti giorni sarà Roma-Juve. La madre storica di tutte le jatture.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica