Da Keith Jarrett a Steve Kuhn per un lungo week end di jazz

Da Keith Jarrett a Steve Kuhn per un lungo week end di jazz

Un lungo weekend di jazz. Da stasera a domenica gli appassionati avranno solo l’imbarazzo della scelta. Una scelta che potrebbe rivelarsi sofferta, perché l’indubbia qualità degli eventi in programma rende ardua ogni decisione. Triplo appuntamento questa sera, tra Villa Celimontana, l’Auditorium e Villa Ada. Il festival del Celio propone un progetto particolare, l’incontro tra due grandi nomi del jazz statunitense: gli Yellowjackets (Russel Ferrante piano e tastiere, Bob Mintzer al sax, Jimmy Haslip al basso e Marcus Baylor alla batteria) suonano in compagnia del chitarrista Mike Stern. La classe e il talento di chi da più di vent’anni è protagonista della scena musicale internazionale. All’Auditorium torna Gino Paoli con la sua band stellare: Danilo Rea al pianoforte, Flavio Boltro alla tromba, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria. In poche parole, il meglio del jazz italiano, per rileggere in modo originale e sofisticato i classici del cantautore genovese e altri standard della canzone d’autore americana. A Villa Ada il virtuoso duo formato dalla cantante Petra Magoni e dal contrabbassista Ferruccio Spinetti (già con gli Avion Travel). Il loro progetto, battezzato «Musica nuda», propone versioni scarne ed essenziali di celebri canzoni italiane e straniere. Forti di un grande successo ottenuto all’estero, proporranno i brani contenuti nel nuovo album Musica nuda 55/21. Nuovo dilemma per venerdì: cosa scegliere tra Steve Kuhn e il Chicago Jazz Ensemble? Il pianista si esibisce alla Casa del Jazz, con David Finck al contrabbasso e Joey Baron alla batteria. Storico collaboratore di John Coltrane, Kuhn porta a Roma la sua classe sopraffina. Il Chicago Jazz Ensemble, a Villa Celimontana, dà il via a un’intensa sei giorni. Il palco della manifestazione sarà infatti nelle mani del gruppo fino a mercoledì 16: ogni sera una proposta musicale diversa, in trio, in quartetto, in quintetto, con vari ospiti che si alterneranno al fianco della band. Sabato il protagonista assoluto della serata sarà Keith Jarrett, atteso all’Auditorium in sala Santa Cecilia. Concerto al chiuso per un grande talento del piano, celebre anche per il carattere difficile e facilmente irritabile, che più di una volta lo ha portato a scontrarsi col pubblico. L’autore del meraviglioso Koln concert è noto infatti per la sua intransigenza: non tollera rumori e disturbi durante lo spettacolo, dal colpo di tosse al clic della macchina fotografica. Figurarsi un flash. Esattamente un anno fa, a Perugia per Umbria Jazz, disse che avrebbe immediatamente abbandonato «questa maledetta città», se il pubblico non avesse messo da parte le macchine fotografiche. Nonostante il clima da guerra fredda, qualcuno alla fine del concerto protestò per la sua spocchia. L’audace gesto non sfuggì al lunatico pianista, che decise di andar via rinunciando ai bis. La speranza è che il concerto romano, con Gary Peacock al contrabbasso e Jack DeJohnette alla batteria, non riservi amare sorprese ai fan del musicista americano.
Ultimo appuntamento del weekend, quello di domenica alla Casa del Jazz con la Gil Evans Orchestra.

In occasione dei 20 anni dalla scomparsa del grande artista americano, l’orchestra guidata dalla moglie Anita e dal figlio Miles celebrerà la sua musica, il suo talento di pianista, compositore e direttore d'orchestra. Dell’organico fanno parte il chitarrista Hiram Bullock, il trombettista Lew Soloff e il trombonista George Lewis.

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