L’8 per mille di Mel Gibson In regalo 9,6 milioni di dollari

Dall'attore megadonazione (deducibile dalle tasse) alla setta cattolica ultratradizionalista che rimpiange Pio XII

L’8 per mille di Mel Gibson
 
In regalo 9,6 milioni di dollari

É un «otto per mille» a dir poco consistente quello che il popolare attore australiano Mel Gibson, la cui stella si è di recente offuscata a causa di alcuni episodi di percosse sulla sua ex compagna, ha donato alla Chiesa della Sacra Famiglia: 9,6 milioni di dollari. Offerta generosa e importante, oltreché deducibile dalle tasse. C’è un piccolo particolare da aggiungere, però. La «Holy Family Church» con sede a Malibu, a Los Angeles è una chiesa istituita dallo stesso Gibson, il quale, com’è noto, segue da molti anni il rito antico preconciliare e si è poco a poco avvicinato non alle posizioni di monsignor Lefebvre ma a quelle più radicali dei cosiddetti «sedevacantisti», cioè di coloro che considerano la sede apostolica vacante dalla morte di Pio XII perché ritengono che tutti i suoi successori, nonostante siano stati legittimamente eletti, non siano in realtà veri Papi a causa del Concilio Vaticano II e delle posizioni da esso emerse.

L’importante donazione di Gibson porta il patrimonio della Chiesa della Sacra Famiglia, che si trova a Malibu, al numero 30188 della W. Mulholland Highway, Agoura Hills, a circa sessanta milioni di dollari. Non male, considerando che i parrocchiani che ne frequentano le latinissime liturgie sono appena una settantina. La Chiesa di Gibson non ha nulla a che vedere con l’arcidiocesi di Los Angeles ed è officiata dal prete francescano Clement Procopio, già sospeso dalla celebrazione della messa dal vescovo di Phoenix Thomas J. O’Brien. La cappella privata in stile ispanico, che sorge all’interno di una costruzione sulla cima di una brulla collina, è sostenuta finanziariamente dalla Fondazione A.P. Reilly, istituita dallo stesso Gibson.

Per l’attore australiano trapiantato in America, reso famoso da importanti film d’azione che hanno sbancato il botteghino, autore e regista di opere controverse e comunque di successo, come The Passion, dedicato alle ultime ore di vita di Gesù, non è un bel momento. Neanche dal punto di vista delle donazioni, dato che l’ex compagna, mamma di una bambina figlia di Mel Gibson, lo ha appena denunciato per non aver provveduto ai ventimila dollari pattuiti per gli alimenti della bambina. Mentre hanno fatto a lungo discutere le registrazioni delle telefonate con minacce e offese pesanti alla stessa compagna, la modella russa Oksana Grigorieva.

Sono lontani i tempi dell’uscita di The Passion, girato a Matera, il film che nel 2004 ha rimesso l’accento sulle terribili sofferenze patite da Gesù sul Calvario, e che è stato accusato dalle comunità ebraiche americane di essere antigiudaico. Grazie alle polemiche mediatiche suscitate, l’opera di Gibson, recitata tutta in aramaico e latino, ha conosciuto un successo eccezionale. Molto minore l’eco di un altro film, Apocalipto, crudo film sulle usanze dei Maya alla vigilia dell’arrivo dei conquistadores, uscito nel 2006. Successivamente la vita personale dell’attore è stata tutto un declino: fermato alla guida in stato di ebrezza, ha insultato due poliziotti.

Poi la separazione dalla moglie, la love story con la bella modella russa e infine la separazione anche da questa.
Un’influenza particolare sulle idee religiose di Gibson l’ha esercitata il padre dell’attore, Hutton Gibson, finito più volte nei guai per dichiarazioni negazioniste sull’Olocausto.

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