L’analisi tecnica Inspiegabile errore collettivo

1) Perché l’assistente Romagnoli non ha visto il pallone dentro?
È e resterà uno dei misteri dolorosi del calcio italiano. Romagnoli era ben posizionato sull’angolo con la visuale sgombra. Dopo la respinta di Buffon resta immobile.
2) Perché l’arbitro Tagliavento non ha concesso la rete pur avendo visto il pallone dentro?
Tagliavento stava concedendo il gol come dimostra il braccio destro teso verso il centrocampo. Diversa infatti è la gestualità quando si vuole lasciare proseguire il gioco con movimento delle braccia e la frase «giocare, giocare» . Gli arbitri che operano in terna hanno però l’abitudine (non l’obbligo) di aspettare sempre la segnalazione gestuale dell’assistente che si dirige a centrocampo con il braccio e la bandierina tesi in avanti.
3) Perché Tagliavento non ha fermato il gioco e consultato Romagnoli?
Sta nella personalità dell’arbitro (regola 5) dare agli assistenti i compiti, anche quello di segnalare quando il pallone è uscito interamente dal terreno di gioco (come nel gol). Nelle linee guida per gli arbitri il punto 7 del «posizionamento» descrive la «Situazione rete-non rete» che, con gli auricolari, ha superato la gestualità di segnalazione tra arbitro e assistente.
4) Perché il quarto uomo Rizzoli non ha potuto (o voluto) aiutare furbescamente Tagliavento?
Ruolo e doveri del quarto uomo sono disciplinati dalle direttive Ifab. Rizzoli non aveva il compito di guardare la tv a bordo campo, però ha sentito le urla «È dentro» di chi gli stava attorno, ma non ha allertato Tagliavento.

Non ha fatto insomma come il quarto uomo dell’argentino Elizondo nella finale mondiale 2006 Francia-Italia quando la testata di Zidane a Materazzi venne sanzionata solo grazie alla tv.
5) Perché i vertici arbitrali non premono affinché errori del genere non si verifichino più?
«I fatti accaduti ci addolorano. C’è poco da aggiungere», la laconica risposta del presidente Aia Marcello Nicchi.