L’anchorman di Youdem Tv: «Sarò il Vespa di Walter»

Roma. 46 anni, i capelli precocemente bianchi, due orologi, faccia che non ti scordi. Andrea Michelozzi è il nuovo volto di Youdem, la tv del Pd. Ma se lo intervisti, scopri cose sorprendenti a partire dal suo modello: «Non ho dubbi: Vespa». Mica male per l’uomo nuovo della sinistra mediatica. Lui - anni di lavoro in America, tono western - si racconta così: «Sono uno dritto per dritto».
Da dove viene Andrea Michelozzi?
«Da Serravalle, un paesino del Pistoiese, famiglia con una storia importante. Non mi scordo mai da dove vengo».
In che senso?
«A casa di mio nonno circolava un signore, Pietro Annigoni: uno dei più importanti pittori italiani. Mio padre tornato nel ’46 dai campi di concentramento era consigliere comunale».
La sua formazione?
«Da ragazzo me ne vado - volontariamente! - in collegio a Genova. Se oggi sono diventato quello che sono, lo devo a quella formazione quadrata».
Dove inizia la carriera di giornalista?
«Nella radio di mio padre, Radio Monsummano, lì ho imparato molto. Poi nel 1987 vinco il concorso Rai - 900mila lire di stipendio! - ma... rinuncio».
Come mai?
«Per restare dalle mie parti, nella mia terra. Solo nel 1988 vado a Rete mia».
Pagelle alla concorrenza: Santoro?
«Un professionista: anche se il suo stile, l’informazione di parte, non è il mio».
E di Mentana?
«Grande centometrista. Veloce come nessuno, ma anche leggero».
Floris?
«Giovanni? Non ho un pensiero esatto, forse perché lo conosco e mi è simpatico... Dare giudizi su lui mi pare difficile».
E Vespa?
«Uno straordinario cerimoniere della tv italiana... È molto, molto bravo! È quello che mette peso nel dibattito politico».
Detto così pare che preferisca Vespa...
«Tutta la vita! Per stare in scena come lui, ogni sera, devi essere molto, molto bravo. Da lui emergono contenuti».
La caratteristica della sua carriera?
«Tanta, tanta gavetta. A 27 anni mi hanno preso alla Cbs».
È stata così dura, quell’esperienza?
«Ragazzi, quella è l’America... Il direttore mi disse: “Andrea, qui non perdoniamo il primo errore!”».
E lei?
«Ci ho lavorato 4 anni, fate voi. Evidentemente errori non ne ho fatti».
Lei è un appassionato di digitale.
«Caruplex, multiplex, ecodiging... Un mondo nuovo. Lavoro a vari progetti, ho frequentazioni importanti, oggi incontro il ministro delle Tlc colombiane, Maria Del Rosario. Il digitale è il futuro».
E le guerre sui contributi ai decoder?
«Il capolavoro di Gasparri! Erano giusti, è un media aperto».
Come definisce il suo lavoro a Youdem?
«Formatore di risorse, conduttore eventi. Farò crescere una squadra giovane».
E Veltroni?
«Ci siamo piaciuti subito. Uno dei miei compiti è spiegare a tutti che lui è il nuovo leader di questo Paese».
Ha una formazione anglosassone, ma ora è anchor man di una tv di partito!
«È un’esperienza nuova.

La intendo con un grande spirito di servizio»
A Red tv dicono: siete un gazzettino...
«Molto più utili e moderni noi di loro».
Ma perché ha sempre due orologi?
«Uno sempre sul fuso americano. Ora è un feticcio. E poi sa che succede? Tutti mi fanno la sua domanda, eh, eh...».

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