«L’Antipatico» ricomincia parlando di eutanasia

Doppio appuntamento con Belpietro (19.35 e 23 circa) Tema: «Staccare la spina?»

da Milano

Parte stasera la nuova sfida de L’Antipatico di Maurizio Belpietro. Doppio appuntamento - tutti i giorni dal lunedì al venerdì - per un unico tema. Alle 19.35, subito dopo il Tg4 di Emilio Fede, un faccia a faccia di dieci minuti circa tra il direttore e un ospite. In seconda serata - nella consolidata collocazione delle 23 circa - l’approfondimento con più ospiti.
Il tema di oggi, di grandissima attualità dopo le polemiche suscitate dal caso Welby, è «Staccare la spina?». Belpietro nella puntata di debutto nel preserale intervista Beppino Englaro, papà e tutore di Eluana, la ragazza in stato vegetativo permanente dal gennaio 1992. Quel mattino di dodici anni fa Eluana viene ricoverata all’ospedale di Lecco dopo un incidente d’auto. Le condizioni sono disperate: trauma cranico e frattura di alcune vertebre cervicali. Il primo problema è cercare di rianimarla, di «svegliarla». Dopo un anno di tentativi la diagnosi è di coma è irreversibile. Da anni è un vegetale e papà Beppino ha iniziato nel 1997 la sua battaglia per alleviare le sofferenze della figlia. Una lunga battaglia con perizie (quella del neurologo Defanti che sostiene: «La sua condizione è penosa per lei e per i genitori che hanno perso una figlia ma non possono elaborarne completamente il lutto»)che purtroppo porta ad una sentenza della Corte d’Appello che rigetta la richiesta di staccare la spina. Però Beppino Englaro continua a combattere per una legge «che possa permettere di esercitare la propria scelta fino al punto di rifiutare le cure che potrebbero salvare la vita», come sottolinea l’avvocato Maria Cristina Morelli, sempre al fianco di Englaro.
Dopo aver raccontato la sua storia, Englaro si ritroverà in studio alle 23 con Belpietro per discutere su «I confini della vita». Sarà un interessante confronto con Pietro Crisafulli, fratello di Salvatore, uscito dal coma nell’ottobre del 2005. Nel 2003 a Catania Salvatore fu travolto da un furgone mentre guidava la sua vespa. La diagnosi: gravissime lesioni, coma acuto, paziente non contattabile. Alla fine stato vegetativo post traumatico. Qui però la famiglia prende la decisione opposta a quella di Eluana. Il fratello Pietro non si arrende. Lo assiste a casa, lo porta nei migliori ospedali europei dove tutti gli ripetono che «i danni sono irreversibili», che non c’è nulla da fare. Poi la sorpresa, il miracolo o come lo si vuol chiamare: Crisafulli si sveglia, parla, scrive persino a Welby queste parole: «Ho vissuto in un incubo, vivevo nell’orrore. Dicevano che non capivo nulla, ma invece sentivo e comprendevo tutto, ma per farmi capire non mi restava che piangere». Nell’ottobre scorso ha raccontato la sua esperienza nel libro Con gli occhi sbarrati.

Dopo il suo risveglio il ministero della Salute ha creato una commissione di esperti per indagare sul fenomeno dello «stato vegetativo permanente». Un tema impegnativo per la partenza de L’Antipatico in doppia versione, con un drammatico confronto tra l’attaccamento alla vita e il diritto all’autodeterminazione.

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