L’Armani prende schiaffoni anche in Europa

da Milano

Vuoti a perdere, vuoto nelle tribune, nella testa, nell'anima di un'Armani costruita con i piedi in un gioco dove servirebbero le mani. Corbelli bersaglio dei pochi rimasti in curva, ma è tutta la squadra che fa ridere e Zeman Caja, se anche possedesse super poteri potrebbe far ben poco come capisce dopo i primi 20 minuti( 29-44) del desolante esordio in Eurolega contro i modesti lituani del Lietuvos Rytas e persino dopo un finale quasi decente anche se con sconfitta che fa ancora più male perché l'avversario era mangiabile:76-83.
La gente prega Armani di prendersi la società, ma lui non c'è, così come non si vede Galliani. Dopo il disastro dell'inizio, la caduta di Natali, il licenziamento di Markovski non vedi più neppure quelli che portano il tapiro, resiste soltanto l'interista Cambiasso, ma nell'Olimpia di gente con la sua testa e il suo cuore non ne trovi.
Attilio Caja, incolpevole, ma certo incauto, prova ad esplorare una squadra di gente che giura di non conoscersi e si vede, di omarini che cercano invano un capo giocatore.

Hanno tutti mal di pancia come Bulleri, o problemi fisici come Gallinari, sono confusi e per i lituani entrare nella difesa di burro è come una gita in pasticceria e dire che la squadra di Trifunovic, a parte Petravicius e un regista tascabile come Price non ha quasi niente come si vede nel terzo quarto (51-61) e all'inizio dell'ultimo tempo (73-77 con 59" da giocare).
Al tirar di conto sesta sconfitta consecutiva: miglior realizzatore Gaines (22 punti) ma dall’altra parte Petravicius ne ha fatti 28.

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