L’INTERVISTA 4 MASSIMO BUSCEMI

«Giovani ribelli». C’è poco da aggiungere al titolo della mostra sui protagonisti dei moti risorgimentali del ’48 in Lombardia, a cura dell’assessorato alla Cultura della Regione, che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inaugurerà domenica a Palazzo Reale, in cartellone fino al 5 giungo. Un evento itinerante che, nel corso del 2011, farà un lungo cammino attraverso 7 province del territorio lombardo, teatro delle battaglie che portarono all’Unità nazionale. Ne parliamo con il promotore dell’iniziativa, l’assessore Massimo Buscemi.
«Si, tengo molto a questa mostra, a partire proprio dal titolo. Perchè lo ritengo un momento fortemente educativo, prima ancora che didattico, per i nostri ragazzi, i quali a scuola, spesso, non riescono ad approfondire queste tematiche».
Ma cosa dovrebbero trovare di speciale gli adolescenti del terzo millennio in una storia di quasi 200 anni?
«Tutto, perché è la loro storia; perché tutti noi veniamo di lì, perché l’Italia si è unita attorno a un progetto che, sia pure attraverso varie derivazioni, è nato e si è nutrito attorno al sacrificio di tanti giovani esattamente come quelli di oggi».
Dunque?
«Beh, mi pare che ci sia occasione per rifletterci sopra, visto che si continua a dire che i ragazzi del 2000 e dintorni sono “affetti” da noia, inconsistenza, etc. etc. Ecco perchè mi auguro che presidi e insegnanti di tutte le scuole lombarde aderiscano massicciamente a un progetto educativo e formativo studiato innanzitutto per i giovani».
Ma non sarà il solito fuoco di paglia, destinato a morire terminate le celebrazioni in corso?
«Direi proprio di no. Basti pensare che la Regione Lombardia ha stanziato, per ora, un milione di euro per un grande progetto di restauro dei beni artistici e monumentali legati all’epopea risorgimentale. Di più: il progetto verrà scritto e sviluppato assieme alle province, direttamente sui territori interessati. Saranno infatti gli enti locali (20 comuni coinvolti) a selezionare i luoghi più significativi, anche sotto un profilo emotivo, ideale e di valori».


Cosa vedremo nella mostra?
«Il ruolo che la Lombardia e i lombardi hanno avuto nella costruzione della nazione, attraverso esempi concreti, come i documenti originali che attestano i finanziamenti della Camera di commercio al Regno di Sardegna per l’acquisto di fucili o, in ambito artistico, il bellissimo dipinto, tra ali altri, del pittore e patriota milanese Gerolamo Induno, che ritrae un interno borghese in un palazzo della città, nel quale è appeso a un muro un ritratto di Garibaldi. Sentimenti forti, non crede?».

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