Riecco la Coppa Davis di antica memoria, riecco i nostri tennisti che nei grandi tornei arrivano raramente al terzo turno e solo grazie a questo appuntamento bucano i teleschermi. Il livello è basso. E il fatto che il nostro miglior giocatore, Seppi, sia appena il numero 42 del mondo, la dice lunga sulla forza di un movimento che è in grande ripresa a livello giovanile, ma non riesce a costruire un giocatore allaltezza di Pietrangeli o Panatta o Barazzutti, il capitano di tutte le nazionali. Ci sarebbe qualche talento in giro. Ma il tennis non è fatto solo di tecnica, tattica e gambe, ci vuole anche la testa. E proprio in testa battono ogni tanto i nostri due migliori giocatori, Bolelli e Fognini, recenti semifinalisti in doppio agli Us Open. Se avessero gli attributi delle ragazze, compirebbero lauspicato salto di qualità e si ritroverebbero fra i primi 25-30 al mondo. Le colpe sono personali, non solo di sistema. Piove, governo ladro, non funziona più da alibi. Ci sono poche federazioni al mondo come la nostra, che assiste in modo tanto assiduo gli atleti e le atlete di vertice.
E già un grande successo aver ritrovato la Serie A dopo 11 anni di purgatorio con una caduta nellinferno della Serie C in seguito agli schiaffi ricevuti da Marocco e Zimbabwe, pensate un po. Per non parlare delle sfide perse con Israele e Finlandia. Lo spareggio vinto a settembre in Cile ci permette di affrontare da oggi a domenica, ahinoi sul velocissimo indoor di Ostrava, la Repubblica Ceca che presenta il talentuoso Berdych (7 del mondo) e il potente Stepanek (oggi 31, ma già 8).
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