L’odissea dei cardiopatici fa ammalare il centrosinistra

L’odissea dei cardiopatici  fa ammalare il centrosinistra

Da Cogoleto se hai un problema cardiaco rischi di morire prima di arrivare in ospedale. Ma a quale ospedale? Viene da pensare al reparto di cardiologia del San Carlo di Voltri, sul quale negli ultimi anni è stato investito molto, ma che manca di unità di terapia intensiva coronarica (UTIC). In caso di necessità, quindi, ti tocca prendere al volo la prima ambulanza verso l'ospedale di Sestri che ha l'UTIC ma non un servizio di emodinamica. E allora si riparte verso Villa Scassi. Un viaggio in balia di un'autostrada spesso intasata o dell'Aurelia che non è da meno. Da lì l'ordine del giorno presentato martedì sera dal centrodestra («Tutti per Cogoleto») per «spostare l'UTIC di Sestri Ponente al San Carlo». Un intervento «che insieme all'attivazione di un servizio di emodinamica tutelerebbe in modo completo i cittadini di tutto il ponente genovese», ha spiegato l'opposizione alla maggioranza. Una maggioranza divisa tra Pd, Rosa nel Pugno, Prc, Sinistra democratica, «oltre a un consigliere che non ha ancora scelto a quale gruppo ispirarsi», butta lì Maria Elena Dagnino (Pdl). Eppure martedì, sul tema rovente del futuro ospedale del Ponente, le formazioni si sono ricompattate pur di bocciare l'ordine del giorno. Dall'ex assessore ai Tributi, Ferruccio Barbatella, dimessosi dalla giunta (e «dalla stessa maggioranza»), al collega Roberto Pansolin che ha rinunciato alla delega all'ambiente.

Senza contare il consigliere comunale (e regionale) Luigi Cola che dopo un abbandono burrascoso della maggioranza («che non decide») è diventato il capogruppo della lista civica del sindaco. Insomma, a Cogoleto il centrosinistra l'infarto se non ce l'hai te lo fa venire.

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