L’oro tricolore di Diesel fa girare la testa alla moda

New YorkSi aggirano i fantasmi degli anni Settanta sulle passerelle di New York e nel caso di Marc Jacobs le referenze sono semplicemente perfette: Walter Albini, Yves Saint Laurent, Kenzo, Basile, Rosita e Tai Missoni. "Amo il presente, ma non dimentico il passato, lo rendo romantico e attuale per chi non c'era" dice lo stilista nel backstage dove si aggira Courtney Love con lo sguardo allucinato mentre le modelle escono dai bellissimi vestiti color caramello, rosa pallido, arancio bruciato, oro e bordeaux. "Al compleanno di Naomi in maggio a Cannes - continua Jacobs - ho visto delle ragazze giovani che dopo aver ballato tutta la notte avevano il trucco un po' sfatto, gli abiti lunghi rimborsati sui fianchi, le camicie fuori dai pantaloni: un'immagine tipica degli anni Settanta. Loro erano bellissime e io adoro la moda di quel periodo, considero Albini e Saint Laurent due veri geni". Così per l'estate 2011 il genietto americano ha riproposto le ossessioni stilistiche di 40 anni fa: righe e pois, lunghe tuniche svolazzanti con accessori tipo zatteroni, grandi cappelli e piccole borse a mano, calzoni a vita alta e calzoncini ai minimi termini. Anche Sophia Kokosalaki, talentuosa designer greca che da due stagioni disegna Diesel Black Gold, per la linea ammiraglia del potente Gruppo creato da Renzo Rosso rielabora con grande garbo qualcosa dei cosiddetti Seventies: il movimento artistico e artigianale della West Coast ai tempi dei grandi festival rock. Il risultato è semplicemente perfetto soprattutto nel caso dei capi decorati da minuscoli petali di pelle e dei jeans che hanno subito non si sa bene quanti lavaggi per diventare la cosa più sexy e morbida da indossare dopo una sottoveste in seta. "Sono molto soddisfatto" dice Rosso che venerdì 17 festeggerà i 55 anni con una festa per 100 amici e 100 celebrity nel cortile dell'azienda dove si esibirà Jovanotti.

Da Donna Karan sparisce il nero sostituito da un morbido e seducente color caramello che evoca la sabbia del deserto al tramonto. I tailleur con le gonne lunghe e le giacche in tessuto goffrato erano un po' troppo banali per la grande designer di New York. Meglio gli abiti da sera tagliati in sbieco nello chiffonn.

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