Come arginare lo strapotere economico dei magnati russi e degli sceicchi arabi che stanno mettendo a dura prova la competitività e la stabilità del calcio con investimenti bestiali? «Fuori di senno», direbbe Boniperti che vinceva scudetti e coppe senza chiedere neppure una nocciolina a Casa Agnelli. La realtà parla chiaro. Il presidente dellAnzhi Makhachkala, Suleyman Kerimov, spenderà oltre 100 milioni lordi per acquistare linterista Etoo. Roba da far impallidire perfino il connazionale Roman Abramovich, proprietario del Chelsea.
Gli sceicchi poi
In tre hanno investito questa estate almeno 200 milioni nel mondo del pallone strapagando calciatori e allenatori. Tamin bin Hamad Al Thani, erede dellemiro del Qatar, non solo ha comprato per 70 milioni il Paris Saint Germain attraverso il fondo sovrano del suo paese, ma ha anche messo nelle mani del plenipotenziario Leonardo altri 150 milioni per portare la squadra della capitale francese in cima allEuropa. Abdoullah Bin Nassar Al-Thani, membro della famiglia reale del Qatar, sta facendo altrettanto con il Malaga. Per non parlare di Mansour bin Zayed al-Nahyan, luomo più ricco di Abu Dhabi, che vuole portare il Manchester City ai livelli più alti possibili.
«Non sono tifoso di questo modo di fare calcio», ha affermato il presidente dellUefa Platini che ha creato il Club Financial Control Panel, per monitorare i bilanci delle società e permettere al sistema di sopravvivere a se stesso. «Lo considero un passo vitale per il futuro del calcio e la sua sopravvivenza», ha affermato in un recente Esecutivo.
Una bella pensata, direbbe Totò. In teoria appare come lultima barriera per frenare le follie dun mondo a rischio di fallimento. Ma funzionerà?, si chiedono i tifosi che altrimenti non riescono a capire ed accettare le scelte di chi, vedi lultimo Moratti, cerca di riportare i bilanci a livelli accettabili. La risposta arriverà a dicembre quando lUefa, dopo aver valutato le proposte della Commissione di Controllo, varerà le sanzioni da irrogare a quei club che non rispettano i parametri del fair play finanziario, fra cui lesclusione dalle coppe europee.
Alla fine della stagione scorsa i più inguaiati erano Manchester City, Liverpool, Chelsea e Inter, ma neanche Milan, Manchester United, Valencia e Barcellona stavano benissimo. In regola invece i conti di Bayern Monaco, Olympique Marsiglia, Arsenal, Tottenham, Werder Brema, Real Madrid, Napoli e Juventus. Nella riunione dell11 gennaio scorso Platini non ha fatto nomi e cognomi. Ma i conti sono alla portata di tutti. La situazione muterà in parte al termine di questo mercato che riporta in linea di galleggiamento Milan e Inter mentre coinvolge fra i cattivi Paris Saint Germain, Anzhi e Malaga. La situazione è sullorlo del collasso, basti pensare che laccorta Bundesliga ha chiuso per la prima volta i conti in rosso dun centinaio di milioni. Quasi una bazzecola rispetto alle perdite di Premiership, Liga e Serie A, oltre un miliardo complessivamente. Sia benvenuto quindi il fair play finanziario, a patto che lUefa lo applichi con severità per far sì che a primeggiare non siano le società più indebitate.
Con il fair play finanziario, sostenuto anche dallUnione Europea, lUefa di Platini si propone di: 1) introdurre più disciplina e razionalità nel sistema finanziario dei club; 2) abbassare la pressione delle voci salari e trasferimenti e limitare leffetto inflazionistico; 3) incoraggiare i club a competere nei limiti dei propri introiti; 4) incoraggiare investimenti a lungo termine nel settore giovanile e nelle infrastrutture; 5) difendere la sostenibilità a lungo termine del calcio europeo a livello di club; 6) assicurare che i club onorino i propri impegni finanziari con puntualità. In altre parole le società potranno e dovranno spendere quanto incassano.
Lobbiettivo è quello di arrivare al pareggio di bilancio nel 2017 attraverso passaggi graduali: fino al 2015 le società potranno accusare una perdita massima di 45 milioni, nel biennio successivo di 30 milioni, poi non avranno attenuanti. Differenti i periodi di riferimento: nel 2013 il Club Financial Control Panel prenderà in esame i bilanci delle due stagioni precedenti (2010-11 e 2001-12); dal 2014 farà i conti sulle ultime tre annate. Il deficit duna stagione può essere compensato con lattivo di unaltra.
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