«L’Unione sia coerente Subito a casa i soldati»

«Non si può promettere il ritiro in campagna elettorale e poi non farlo E i due milioni di voti dei pacifisti?»

da Roma

Onorevole Marco Rizzo, Bertinotti dice che questo è il momento del lutto. Per lei non vale?
«Purtroppo ci siamo abituati, al lutto. Per questo dico che non ci devono più essere lutti e chiedo il ritiro».
Non le sembra di lucrare sul dolore?
«Tutt’altro. Sembra che chi chiede il ritiro delle truppe sia insensibile, invece è vero il contrario: tutte le volte che muore qualcuno laggiù occorre ricordare che se le truppe fossero state ritirate, non ci sarebbero stati altri morti, altro dolore».
Neppure i suoi colleghi di Rifondazione, in queste ore, se la sentono di ribadire questo concetto.
«Questo è un problema dei gruppi dirigenti del Prc e della loro coerenza. Non credo che l’elettorato di Rifondazione condivida».
Per lei non vale la considerazione che non si può abbandonare l’Afghanistan a se stesso?
«Sono forse diminuite le motivazioni per il ritiro? L’intervento ha prodotto qualche risultato? Io vedo che la situazione non si risolve, e che ormai i nostri uomini impiegati in un teatro di guerra sono arrivati a 2650. Che in questa finanziaria le spese militari sono aumentate di un altro 11 per cento: 23 milioni e mezzo di euro. Già l’anno scorso era stato stanziato il 12 per cento in più di quanto aveva fatto Berlusconi. Si spendono fior di quattrini per non cavare un ragno dal buco, sottraendoli al lavoro, ai servizi sociali, alla scuola...».
Governo Prodi peggio di quello del centrodestra?
«La destra fa il suo mestiere, è la sinistra a non essere coerente. I governi si cambiano per cambiare queste cose. Non puoi promettere il ritiro in campagna elettorale e poi fare un’altra scelta. Ci hanno fatto comodo, i due milioni di voti dei pacifisti? Se volevi fare la guerra, allora meglio scegliere l’originale, non la fotocopia».
Si sperava in una strategia diplomatica.
«La conferenza di pace è stata clandestina, e priva di risultati. Soldi spesi per fare propaganda. Ora emerge che i fatti sono fatti, e la politica non può essere propaganda».
Come aiuterebbe quel Paese a risollevarsi?
«Andrebbe modificata l’intera gerarchia delle scelte di politica internazionale.

Se si sovrapponesse la mappa di quelle zone a quella delle risorse energetiche - petrolio, gas e acqua - si capirebbe subito qual è il vero problema. Però si tace, la sinistra per prima».
Prodi conferma che la missione non cambia, il sottosegretario Vernetti vi dà degli «irresponsabili».
«Vernetti chi? Il mio amico di “Lotta continua”?».

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