L’uomo dei conti di Pisapia applica la «cura Moratti»

(...)Il fatto è che il bilancio lasciato dalla giunta precedente prevedeva esattamente l'operazione che ora Tabacci si accinge compiere la vendita del 18,6% della Milano-Serravalle per 145 milioni e del 20% della Sea a un prezzo pari a 8,82 volte l'Ebidta (margine operativo lordo, cioè prima degli oneri finanziari e degli ammortamenti) senza rinunciare al succoso dividendo di 162 milioni. L'acquirente, com'era previsto e come la strana coppia di Palazzo Marino si ostinava a negare, sarà il fondo F2i di Vito Gamberale, amico di Tabacci, ai prezzi minimi stabiliti dal Consiglio comunale, arrivato subito dopo che la seconda asta per la Milano-Serravalle era andata deserta, com'era facile prevedere, grazie anche all'atteggiamento di Tabacci da sùbito scoraggiante. Per quanto riguarda la Sea, poi, c'è sempre la possibilità, votata dal Consiglio comunale, del collocamento in Borsa: ignorata. Insomma per portare il bilancio in utile la giunta Moratti prevedeva le stesse operazioni ma in modo più limpido e trasparente. Solo che nel frattempo sulla schiena dei milanesi non si sarebbe abbattuta la micidiale stangata arancione. Ha ragione il capogruppo del Pdl Carlo Masseroli a insistere con «noi l'avevamo detto».

Ha ragionissima a chiedere le dimissioni di Tabacci. Ma forse ora dovrebbe anche invitare la giunta a recedere da quelle micidiali operazioni giustificate con un passivo che non c'è e che hanno avuto solo l'effetto di rendere più costosa la vita dei milanesi.

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