Da Lampedusa a Milano per stuprare due donne

Un tunisino la settimana scorsa ha ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi. Ora è accusato, insieme ad altri extracomunitari che erano con lui, di rapina, violenza sessuale e sequestro di persona di due ragazze romene. Lui si difende: "Scambiato per un altro"

Da Lampedusa a Milano per stuprare due donne

Milano - La settimana scorsa ha ottenuto il permesso di soggiorno temporaneo di sei mesi all’ufficio immigrazione della questura. Ne aveva pienamente diritto essendo di nazionalità tunisina ed entrato in Italia tra il 1° gennaio e il 5 aprile da Lampedusa, dove era stato regolarmente fotosegnalato. Purtroppo il permesso di soggiorno non tutela dal compiere azioni illecite e immorali, anche se chi lo possiede, soprattutto se per motivi eccezionali - come quelli previsti dal recente decreto governativo - dovrebbe comportarsi nel miglior modo possibile nei territori dove può circolare.

Invece il nostro tunisino, appena ottenuto il soggiorno, non ha esitato a infrangere la legge, a comportarsi da delinquente. Adesso, infatti, è in giro per Milano (si spera si trovi ancora qui) con una denuncia pesante. È accusato infatti, insieme ad altri extracomunitari che erano con lui, di rapina, violenza sessuale e sequestro di persona di due ragazze romene. E se non è ancora stato arrestato è perché la polizia ferroviaria di Milano, che l’ha fermato e poi rilasciato, sta cercando di accertare nei dettagli come si siano svolti realmente i fatti. Sui quali le giovani romene pare non abbiano invece alcun dubbio.

Questa brutta storia è accaduta martedì in uno scalo ferroviario milanese. Un gruppo di extracomunitari nordafricani ha adocchiato due ragazze romene e ha cominciato a importunarle. Dalle parole si è passati ai fatti, le ragazze sono state trascinate con la forza in una zona isolata dello scalo e qualcuno tra gli extracomunitari ha abusato di loro dopo averle rapinate di un telefonino. A quel punto il gruppo di giovani stranieri se n’è andato lasciando le due donne in preda alla disperazione. Le ragazze, dopo essersi riprese, hanno cercato la polizia nelle vicinanze dello scalo e, quando hanno trovato gli agenti della Polfer, hanno raccontato quel che era accaduto poco prima.
I poliziotti hanno cominciato a cercare il gruppetto di stupratori descritto dalle due donne e li hanno trovati e fermati. Tuttavia le ragazze, che hanno scagionato alcuni dei giovani nordafricani, avrebbero riconosciuto invece con certezza il tunisino e altri nordafricani che erano con lui come i loro stupratori.

Il ragazzo si sarebbe difeso, negando ogni tipo di responsabilità, sostenendo che le due romene lo hanno scambiato per un altro e mostrando proprio il permesso appena ottenuto, sul quale sono partiti immediatamente i controlli con la questura per avere riscontri sull’autenticità del documento rilasciato a Milano. E che è risultato essere proprio uno dei permessi di soggiorno che il governo ha deciso di concedere agli stranieri - profughi e migranti - sbarcati a Lampedusa nelle scorse settimane.

Sarebbe la parola delle due donne contro la sua, visto che anche gli altri extracomunitari non hanno ammesso nulla. Così il tunisino, per il momento, è stato semplicemente denunciato. E nel frattempo è libero. E con un permesso di soggiorno valido sei mesi in tutto il territorio dell’Unione europea.

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