Il lavoro senza la crisi: una Milano da record fa affari porta a porta

Le 13 aziende cittadine del settore hanno tutte bilanci in crescita. Nell’ultimo anno sono aumentati addetti e fatturato

Il lavoro senza la crisi: 
una Milano da record 
fa affari porta a porta

Chi l'avrebbe mai detto che uno dei settori che meglio hanno reagito alla crisi economica è il commercio porta a porta che con un giro d'affari di circa 803 milioni di Euro, 204.000 addetti e un incremento del 4,5% annuo che si è mantenuto costante negli ultimi otto anni è un settore in ottima salute.
Questi i dati che aprono la strada del lavoro ai 19.000 venditori richiesti per i prossimi mesi dalle 38 aziende associate ad Avedisco(l’Associazione vendita diretta e servizio consumatori) che raggruppa imprese che commercializzano diversi prodotti: dagli aspirapolvere agli alimentari, dai prodotti per la casa ai cosmetici. Tredici di queste aziende sono collocate sul territorio milanese, con il 13% degli incaricati e il 15% del fatturato globale e insieme al Veneto e all'Emilia Romagna guidano la classifica del settore.
Ma qual è l'equazione che fa il successo dei venditori porta a porta? "La ricetta vincente- spiega Giorgio Giuliani, direttore Avedisco- si basa su due ingredienti: prodotti di assoluta qualità e forza lavoro motivata, condizione quest'ultima, assolutamente fondamentale, perché i venditori essendo lavoratori autonomi guadagnano in base al risultato ottenuto e senza motivazione si va incontro ad un fallimento sicuro". "Non cerchiamo persone già formate o venditori esperti- continua Giuliani- accettiamo, chiunque motivato, ci chieda di provare. La persona che vuole fare questa attività deve avere già provato a vendere, ma tutto qui. La poca dimestichezza nelle vendite è quasi un punto in più perché permette all'azienda di costruire i propri venditori a sua immagine e somiglianza". Ogni società organizza un periodo di formazione gratuito dopo il quale il venditore ha la possibilità di mettersi alla prova sul campo. Le forme contrattuali previste sono tre: gli incaricati occasionali fino a 5.000 Euro, oltre 5.000 Euro con l'obbligo di partita Iva e gli agenti di commercio fino a diventare capigruppo, capi area, o anche, è già successo, amministratore delegato dell'azienda per cui si vendeva.
Ma nonostante questo trend molto positivo c'è ancora molta diffidenza nei confronti di questo lavoro, si temono truffe e non tutti la vedono come una vera e propria professione. Eppure ci sono multinazionali che generano migliaia di miliardi di fatturato puntando tutto sulle vendite dirette; Folletto, Tupprware Avon solo per citarne alcune. "In parte è vero- conclude Giuliani- ma questo succedeva più in passato, quando la formazione non era così curata e capitava di avere del personale non all'altezza dell'incarico. Oggi le nostre aziende puntano molto sulla formazione ed addestramento sul campo, una formazione continua che va dalla relazione con il cliente alle tecniche di vendita, rendendo il più possibile il venditore profondo conoscitore del prodotto che sta proponendo. Quello che a gran voce gli addetti del settore cercano di comunicare è la professionalità del loro lavoro.

Una professione a tutti gli effetti, con caratteristiche proprie; la flessibilità che consente questo tipo di impiego come ad esempio il part-time, scelto dal 77% degli addetti che sono donne. Oppure ancora, di organizzare liberamente gli appuntamenti come succede ad esempio per gli agenti plurimandatari".

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