Lega-M5s, muro contro muro: dalle alleanze alla premiership

Toninelli insiste: "Di Maio premier e patto di governo alla tedesca". Ma Lega e Forza Italia lo stoppano: "Sbagliato mettere condizioni a destra e manca"

Lega-M5s, muro contro muro: dalle alleanze alla premiership

I Cinque Stelle saliranno al Colle domani pomeriggio. Al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alle altre forze politiche proporranno "un contratto di governo serio, scritto nero su bianco alla tedesca". "Ovviamente - spiega il presidente dei senatori pentastellati, Danilo Toninelli - con Luigi Di Maio premier". Tra i diktat imposti dai grillini c'è anche l'estromissione di Silvio Berlusconi dal patto di governo. "È un modo di partire sbagliato: mettere condizioni a destra e manca", frena il leghista Giancarlo Giorgetti accusando Di Maio di proporre "una programma alla tedesca con tradimentì all'italiana".

Due giorni di consultazioni, ma c'è già chi parla di un secondo giro di colloqui. La prima a varcare la porta dello Studio alla Vetrata è stata Elisabetta Alberti Casellati, neo presidente di Palazzo Madama. Subito dopo è stata la volta del numero uno di Montecitorio, Roberto Fico. Il confronto si chiuderà domani sera quando, dopo aver visto i vertici di Forza Italia, Partito democratico, Lega e Movimento 5 Stelle Mattarella chiuderà il giro di consultazioni. Al capo dello Stato spetta l'arduo compito di siglare un'intesa difficile. Le premesse non sono delle migliori. Gli aut aut di Di Maio non hanno fatto altro che incancrenire la situazione. E il diktat nei confronti di Berlusconi ("Siamo pronti a governare con tutti tratte che con lui"), anziché dividere il centrodestra, ha allontanato qualsiasi presupposto di intesa. "Proporremo al Capo dello Stato e alle altre forze politiche un contratto di governo serio, scritto nero su bianco alla tedesca", ha ribadito oggi Toninelli ipotizzando un contratto che "abbia all'interno non solo i temi del nostro programma ma anche dei temi del programma delle altre forze politiche" e che "abbia come scopo quello di risolvere i problemi degli italiani, perché questo è il vero cambiamento che gli elettori hanno dato con il voto del 4 marzo".

L'odio ad personam di Di Maio contro Berlusconi non porterà a nulla. Eppure i pentastellati vanno avanti per la loro strada. "I Cinque Stelle non conoscono l'abc della politica, non hanno rispetto per gli elettori né alcuna cultura istituzionale", tuona Mariastella Gelmini, capogruppo alla Camera di Forza Italia, in una intervista al Corriere della Sera. "Di Maio ci propone un programma alla tedesca ma con un tradimento all'italiana - fa eco Giorgetti - ma agli elettori che hanno votato Renzi e Berlusconi non si può chiedere un tradimento così plateale rispetto al mandato del popolo italiano". A dividere i grillini dal centrodestra, però, non sono solo le alleanze. Anche la poltrona di Palazzo Chigi rischia di essere un tasto dolente. Per Toninelli il futuro premier non può che essere Di Maio.

"Io potrei mettere la condizione che parliamo con chiunque se Salvini fa il premier - ribatte Giorgetti a Radio Capital - un discorso legato alle poltrone non serve a risolvere i problemi del Paese".

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