La Lega respinge il tiro di Totti: «Roma? Bella coi nostri soldi»

Totti al mare. Frizzi e lazzi per ventilare, con un po’ di aria fritta, questa torrida estate. Totti al mare che parla di se stesso, dei suoi sogni, della moglie Ilary, in un’intervista «a 360 gradi», così almeno battono le agenzie di stampa. Ma ve lo immaginate, tanto per cominciare, il capitano della Roma che, come se fosse in uno dei suoi spot da ignorantone, si mette a girare per la spiaggia e a contare per arrivare a 360 gradi? Ma non è questo l’angolo di visuale giusto, perché la turbolenza estiva, che innesca la polemica, arriva dalla seguente frasetta del Francesco nazional-popolare buttata lì, ai microfoni di Radio2, nella trasmissione «Io Chiara e l’oscuro»: «La Lega ce l’ha con Roma? Sono invidiosi... Roma è la città più bella del mondo. Mi piace tutto: Roma, i romani, il mare... Sento ovunque tanto affetto per me».
Apriti Cielo. Come ogni volta che in Italia si parla di calcio, di Nord e di Sud, di ladroni e di polentoni e magari anche di donne. Sì, perché tra un grado e l’altro dei suoi 360, Totti parla pure della sua prima volta («ma non ci ho capito niente») sulla spiaggia di Tropea, a 12 anni, con una ragazza di nome Simona. Comunque tuoni, fulmini e saette. Si fa per dire. Perché, mentre il termometro a Roma segna 43 gradi all’ombra, dalla «fresca» Padania arriva la replica durissima al velato attacco del centrattacco. Se ne incarica il senatore Massimo Garavaglia, vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato: «Roma è la città più bella del mondo? Senza dubbio è vero, magari è un po’ da pulire ed è anche bella perché ogni anno arrivano tanti soldini dalla Padania».
Dopodiché tutti in campo con le controrepliche delle repliche. Comincia il capogruppo Pdl del Comune di Roma, Luca Gramazio: «Mentre alcuni esponenti del partito di Bossi sono politici di assoluto livello, altri hanno raggiunto il Parlamento, e quindi la ribalta nazionale, solo attraverso gli insulti a questa città. Nulla da aggiungere contro chi sembra vivere in un perenne senso di inferiorità nei confronti della città eterna». «Sbeffeggiando il capitano della Roma, la Lega attacca uno dei simboli di questa città, un campione nello sport e nella vita. Roba da cartellino rosso per Bossi e la sua cricca», entra duro il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti. Che aggiunge: «Quanto poi ai fantomatici soldini per Roma vorrei ricordare alla Lega che la Finanziaria di quest’anno, durissima per la capitale e per il Lazio, è invece ricca di soldini per il Nord, come ad esempio gli 800mila euro dati alla Libera scuola dei popoli padani che ha fra i soci la moglie di Bossi».
«Bergamo è un’altra cosa. Totti parla così perché non ha mai visto Bergamo», ironizza Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione legislativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord. «Noi - aggiunge - abbiamo a cuore la nostra città che ci ha dato i natali e questo è un fatto positivo perché è segno dell’amore per la propria identità e per le proprie radici». E il sindaco di Roma, Gianni Alemanno puntualizza e chiude: «Ha ragione Totti. Li conosco bene gli amici della Lega, quando arrivano a Roma appena eletti deputati, fanno la faccia disgustata.

Poi, nel giro di qualche mese o anno, si innamorano della città e vorrebbero non andare più via anche se ai loro elettori del Nord devono continuare a raccontare la favola della Roma brutta e cattiva. È ora di farla finita con queste sfide provinciali». Già, finiamola. Perché altrimenti c’è da diventare rossi. Anzi, giallorossi.

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