LA LETTERA Quella voglia di vendere la barca

Gentile redazione, sono un abituale lettore del vostro Giornale e devo dire che da "vecchio" marinaio apprezzo anche il Giornale di Bordo...

LA LETTERA Quella voglia di vendere la barca

di Gerardo De Bernardi (Imperia)

Gentile redazione,
sono un abituale lettore del vostro Giornale e devo dire che da «vecchio» marinaio apprezzo anche il Giornale di Bordo. Noto con piacere che non vi occupate solo di yacht, ma trattate con competenza anche temi e problemi della nautica, ivi compreso il turismo da diporto. Sono un professionista, lavoro 15 ore al giorno e trascorro le vacanze (15 giorni l’anno... e qualche week end) in barca con mia moglie e i miei due figli. Quale barca? Un motoscafo cabinato di circa 9 metri. Niente lusso, non è uno yacht.
Fatta questa premessa - ed è per questo che vi scrivo - sto meditando di vendere la mia amata barchetta. Trovo assurdo trascorrere le mie poche ore libere a discutere con gli agenti della Guardia di Finanza, con i carabinieri e altro ancora. Ho sempre gli stessi documenti, la stessa barca da 9 anni. Da qualche tempo mi porto dietro anche una copia della dichiarazione dei redditi! I controlli sono legittimi, gli evasori e i furbi vanno scovati e puniti.

Ma faccio una proposta: è possibile fare i controlli da ottobre a marzo nei porti e nei rimessaggi attraverso un database? Si eviterebbero mal di fegato e mal di testa estivi a chi ha il diritto di godersi la vacanza in santa pace. Grazie dell’attenzione e un cordiale saluto.

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