Case stregate, demoni e corvi assassini. Il gotico è un incubo che affascina ancora

Il lato oscuro torna nei romanzi: dai vampiri di Susan Barker ai misteri veneti di Strukul

Case stregate, demoni e corvi assassini. Il gotico è un incubo che affascina ancora

Il romanzo gotico è una vena letteraria che non si è mai estinta. A tratti diventa carsica, ma poi riaffiora, portando in superficie paura e orrore. In questi ultimi mesi, di romanzi gotici ne sono arrivati un po’, a partire dalla riscoperta che Neri Pozza ha portato avanti delle opere di Michael McDowell (1950 - 1999) e della sua serie horror Blackwater.

Ora in Italia arrivano altri titoli che sono una riscoperta di autori di quel filone da noi mai arrivati o passati sotto traccia. È il caso di Evangeline Walton (1907 - 1996) di cui Newton Compton ha pubblicato La casa delle streghe che uscì negli Stati uniti nel 1947. Siamo a un classico del romanzo gotico: la casa stregata, quasi un’anticipazione di un capolavoro comeL’incubo di Hill House, il più celebre romanzo dell’orrore della statunitense Shirley Jackson. La penna di Evangeline Walton non è potente come quella della Jackson, ma le atmosfere sono ben costruite. E se consideriamo la trama... Il neurologo newyorkese Gaylord Carew, appassionato di parapsicologia, viene chiamato nel New England per studiare Betty-Ann, una bimba di nove anni afflitta da strane visioni. Betty-Ann e sua madre Elizabeth Quincy si sono trasferite nella tenuta di famiglia dopo la morte della dispotica prozia Sarai Quincy. L’anziana ha lasciato Witch House, situata su un’isola arida e poco distante dalla costa del Massachusetts, ai suoi tre giovani eredi, i fratelli Joseph e Lee e appunto la loro cugina Elizabeth, a patto che vivano tutti insieme sotto lo stesso tetto per dieci anni consecutivi. Ben presto Betty-Ann inizia ad avere episodi di isteria e allucinazioni: afferma di aver visto ripetutamente una gigantesca lepre nera alla sua finestra, così come gli occhi di zia Sarai che la seguivano da un dipinto appeso alla parete. Quando si imbarca per raggiungere Witch House, Gaylord Carew crede di poter aiutare la bambina, ma la casa... farà di tutto per impedirlo. Perché nelle viscere di quella dimora, nei secoli si sono mischiate due linee di negromanzia, una che viene dalla Cina e una proveniente dai culti demoniaci del Vecchio continente. Il risultato è una trama che sembra proprio un concentrato di tutti i topoi del genere, declinati però in modo estroso e sempre imprevedibile.

Meno classica nella forma, anche perché più recente, è un’altra narrazione da brivido proveniente dagli Usa. Si tratta di Anima nera (Mercurio Books) di Susan Barker. Questa autrice britannico- malese, classe 1978, mette in scena una rivisitazione del mito del vampiro di assoluta originalità e potenza. C’è una donna dai mille nomi che non si ferma mai nello stesso posto. Sembra non invecchiare mai, mentre attorno a lei aleggia un fascino sensuale e sinistro che seduce uomini e donne. Ma ovunque compaia avvengono suicidi o attacchi di follia. E le vittime vengono sempre ritrovate con i lineamenti sottilmente stravolti e gli organi invertiti. Ad accorgersi di questo tremendo filo rosso sangue sono Jake e Mariko, che si incontrano per caso all’aeroporto di Osaka: le morti delle due persone che entrambi hanno perso presentano un’inquietante somiglianza. Poco prima di morire avevano ricevuto la visita di questa donna che li aveva condotti in una spirale di follia. Entrambi sono stati fotografati come nel mezzo di una indicibile trasformazione, in una foto che sembra rubare l’anima... Così inizia l’indagine di Jake. Testimonianza dopo testimonianza, Paese dopo Paese, si dipana la ragnatela tessuta da una sola, imprendibile, anima antichissima votata a un tirannico demone che compare in concomitanza con Venere, una creatura che baratta la sopravvivenza eterna con la morte altrui. Trovarla diventa una corsa contro il tempo per fermare l’ultimo sacrificio, il cui altare viene eretto nella luce blu di una notte desertica, piena di stelle. Anima neraè uno degli horror più strani degli ultimi anni.

Anche il gotico italiano è in libreria. Con il nuovo romanzo di Matteo Strukul, I sette corvi (Newton Compton). Strukul è un grande estimatore del romanzo ottocentesco e si è fatto le ossa con il romanzo storico. In questo caso declina il suo talento nella rielaborazione di una leggenda nera. L’ambientazione nell’immaginario paese di Rauch attinge però a piene mani dalla realtà del territorio montuoso del Bellunese. La trama pesca nelle leggende locali. Tutto inizia con il ritrovamento in un bosco del cadavere di Nicla Rossi, un’insegnante brutalmente assassinata. Il cadavere porta i segni di una ferocia inspiegabile. L’ispettrice Zoe Tormen e il medico legale Alvise Stella indagano, ma ben presto la situazione degenera. Gli animali diventano inspiegabilmente aggressivi, e soprattutto i corvi sembranodiventare predatori, braccando anche le persone in un modo che va oltre l’istinto animale. Evidenti, in I sette corvi, i rimandi a Edgar Allan Poe e a Gli uccelli di Daphne du Maurier.

Poi c’è un altro romanzo italiano che con il gotico gioca sin dal titolo, anche se con una vena più ironica. Si tratta di Gotico salentino(Einaudi) di Marina Pierri, autrice anche di un bel saggio sul tema della casa stregata. Abbiamo di nuovo una casa abitata dagli spettri. L’edificio è antico, ancora solido e molto fascinoso. Filomena Quarta, ex giornalista pugliese trasferitasi a Milano, ha ereditato questa villa di famiglia, e decide di trasformarla in un bed and breakfast. Già che c’è, vorrebbe anche scrivere un libro su Mary Shelley, le sue opere, la sua vita con Percy Bysshe Shelley e la probabile storia d’amore con Jane Williams.

Però per gli abitanti del paese Filomena resta la bambina stramba che vedeva i morti, e inoltre la villa ha la sua «malombra»... Insomma, un gotico sul gotico, anche se in questo caso il romanzo è anche una scusa letteraria per riflettere su altro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica