Milano - L’euro torna a indebolirsi sul mercato dei cambi, e per la prima volta dall’aprile del 2006 cala sotto quota 1,21 dollari. Flessione che segue un nuovo indebolimento delle Borse europee, che dopo una mattinata in leggero rialzo hanno invertito la rotta e nel primo pomeriggio segnano flessioni. Nel primo pomeriggio l’euro è sceso fino a 1,2038 dollari, minimo dal 3 aprile 2006, mentre in una situazione di volatilità dei mercati - che oggi sono in attesa dei dati sulla disoccupazione Usa di maggio - tornano a farsi sentire i timori sulla situazione dei bilanci pubblici e del comparto bancario nell’area valutaria Ue. Intanto l’euro ha segnato un nuovo minimo sulla divisa elvetica, a 1,3867 franchi.
Borse Ue in affanno Chiusura negativa per le Borse europee che terminano la seduta in forte ribasso: il Dax di Francoforte ha perso l’1,91%, il Cac40 di Parigi il 2,86%, a Londra il Ftse 100 si ferma a -1,63%. Venerdì nero per Piazza Affari, dopo una partenza positiva che nel giro di poche ore si è tramutata in un vero e proprio scivolone. Tra scambi per oltre 4 miliardi di euro di controvalore, il Ftse Mib ha lasciato sul campo il 3,79% a 18.734 punti ed il Ftse All Share il 3,6% a 19.384 punti. Sotto pressione le banche, ma l’intero listino di riferimento ha chiuso in calo, ad eccezione di Stm (+0,46% a 6,6 euro), dopo che l’amministratore delegato Carlo Bozotti ha sottolineato, nel corso di un’intervista televisiva, i vantaggi dell’euro debole per le vendite di microprocessori. In campo bancario Unicredit ha ceduto il 5,68% a 1,56 euro, penalizzata dall’esposizione in Ungheria. Intesa Sanpaolo ha lasciato sul campo il 6,1% a 1,99 euro, Ubi il 5,65% a 6,76 euro e Banco Popolare il 5,09% a 4,15 euro. Tensione anche su Mps (-4,66% a 0,83 euro), Bpm (-5,28% a 3,22 euro) e Mediobanca (-3,69% a 5,88 euro).
Fa paura l'Ungheria Il governo ungherese evoca il "rischio-Grecia" e innesca un peggioramento dei mercati. Secondo il portavoce del premier non è esagerato ipotizzare che l’Ungheria sia a rischio default, vale a dire possa finire col diventare un nuovo ’casò come la Grecia. Il portavoce si riferiva alle dichiarazioni del vice presidente del partito di maggioranza Lajos Kosa.
Secondo il sito web finanziario napi.hu, Kosa avrebbe detto che il nuovo governo ha trovato le finanze pubbliche in una condizione molto peggiore di quanto ci si attendesse, aggiungendo che ci sono poche chance di evitare uno scenario in «stile» greco.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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