Lezioni americane di Flavia e Francesca non finisce mai

Flavia Pennetta è di casa a Flushing Meadows, specie se gioca nello stadio intitolato ad Arthur Ashe, il più grande e capiente del mondo con 22.547 posti a sedere. E’ il mega teatro degli Us Open. Qui ha firmato due fra le più belle imprese della sua carriera: nel 2009 superò la russa Vera Zvonareva dopo aver annullato 6 match-balls ed entrò fra le top-ten, l’altra sera ha eliminato in 3 set (6-3 3-6 6-4 in 2h 29’) un’altra russa, Maria Sharapova, numero 4 del ranking. Più bella e più forte di Masha. E’ come se le avesse strappato non solo l’accesso agli ottavi, ma anche lo scettro di “miss”. Bentornata Flavia. Mancava un suo squillo da oltre due mesi. Da quel maledetto pomeriggio di giugno in cui la brindisina non riuscì a sconfiggere la francese Bartoli al termine di una maratona durata più di 3 ore. Ma almeno aveva giocato al meglio delle possibilità dopo i tanti malanni fisici. Poi 70 giorni di buio. Si era temuto addirittura che la sua caduta fosse inesorabile: da 10 a 26 in meno di due anni. Invece è tornata, c’è ancora, eccome se c’è.
Con la Sharapova ha giocato da favola all’inizio (4-0 in 18’) e alla fine del match mentre ha mostrato qualche crepa nella fase centrale. Formidabile il rovescio, buono il dritto, a fasi alterni il servizio. Quanto è bastato per mandare fuori giri Masha che ha sbagliato tantissimo in battuta (12 doppi falli) e non solo. Lo testimoniamo i 60 errori contro i 35 vincenti. Migliore il saldo della nostra campionessa con 18 vincenti e 30 errori. Eppure c’è stato un momento (15-30 sul 4-4 del terzo set) in cui sembrava avviata alla sconfitta. Ma la nuova Pennetta ci ha messo il cuore, ha mantenuto il servizio e poi l’ha strappato all’avversaria alla prima occasione con una risposta imprendibile di rovescio lungolinea. Nelle giocate live le quote dei bookmaker erano favorevoli alla Sharapova che non perdeva un incontro al terzo set da un anno esatto. Sbugiardati.
Con questa impresa Flavia ha imboccato un’autostrada che la può portare in semifinale. Negli ottavi se la vedrà con la cinese Peng, numero 14 al mondo, quindi messa meglio di lei in classifica, ma battuta 4 volte su 4, di cui 2 proprio in questo torneo. E poi, e poi, in caso di vittoria, se la vedrebbe con la vincente della sfida fra due ragazze (Nicolescu e Kerber) alla sua portata.
La Leonessa ha raggiunto la Pennetta negli ottavi dopo aver annullato un match-ball alla sudafricana Scheepers, numero 81 al mondo, e aver vinto il secondo set soltanto alla sesta occasione. Da infarto. Decisivo l’allungo nel finale del terzo set finalmente giocato con autorità. Ci sono volute quasi 3 ore per dare corpo al risultato di 5-7 7-6 6-3. Ma quanti errori gratuiti da entrambe le parti: 46 la Scheepers che ha avuto il braccino nei momenti cruciali, 49 la Schiavone a cui è mancato soprattutto il servizio. Ma ciò che conta in questi casi è portare a casa il successo.

E Francesca, alle prese con problemi di stomaco e respirazione, ce l’ha fatta con il consueto temperamento. Negli ottavi se la vedrà con la russa Pavlyuchenkova che ha superato con un doppio 6-4 la Jankovic: sarà la rivincita del Roland Garros vinta a fil di sirena dall’italiana.

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