Licenze, i taxi della capitale di nuovo sul piede di guerra

Bittarelli minaccia azioni di lotta a oltranza dopo la liberalizzazione degli Ncc: «L’accordo estivo è morto, non basta ritoccare le tariffe»

Anno nuovo, problemi vecchi. Con il 2006 non va in archivio, purtroppo per i romani, la vertenza taxi. Anzi, il muro contro muro che oppone da mesi le «auto bianche» al Campidoglio rischia di inasprirsi nuovamente nei prossimi giorni. La liberalizzazione delle licenze degli Ncc (Noleggio con conducente) non di Roma, le nuove mille autorizzazioni per i taxi che entreranno in vigore nel 2007 e le tariffe ferme da sei anni. Questi i punti contestati dai tassisti.
A capo della nuova «rivolta» il presidente della cooperativa 3570, Loreno Bittarelli, che domenica ha minacciato «dure iniziative di lotta anche a oltranza». E ieri ha rilanciato. «Ci auguriamo che non ci sia una nuova guerra, ma quanto deciso è inaccettabile. La categoria è a rischio di sopravvivenza. A questo punto senza un sostegno da parte delle istituzioni sarà difficile affrontare la concorrenza di Ncc e nuovi tassisti. Ancora non sono entrate in vigore le nuove 450 licenze (ne mancano circa 200, ndr) e già dobbiamo preoccuparci delle nuove mille decise dal Comune. E, come se non bastasse, entro il 2009 ne arriveranno altre 1.300. È una situazione difficile che sta esasperando sempre di più gli animi di noi tassisti». Il rischio concreto, dunque, è di vedere Roma invasa nuovamente da migliaia di «auto bianche» per protesta. «La via della diplomazia è la prima da percorrere - conclude Bittarelli - ma se non servirà, allora, intraprenderemo un duro sciopero nei confronti di chi ci governa. Anche perché è pura follia aumentare così il numero delle licenze senza un preventivo studio tecnico. A questo punto l’accordo di quest’estate è morto e sepolto. E adeguare le tariffe non basta più».
Ancora più dure, se possibile, le parole del coordinatore nazionale dell’Ugl Taxi, Pietro Marinelli: «Dov’è chi ci ha duramente contestato quest’estate, giornali e istituzioni, adesso che siamo in crisi?A San Pietro ci sono 60 macchine in attesa, quasi 50 a piazza Risorgimento, 50 anche a piazza Venezia. Vuole sapere quanto ho guadagnato oggi dopo due ore e mezza di lavoro? Ventuno euro. In questo modo affameranno i tassisti e le loro famiglie. Circa 25mila persone. Abbiamo chiesto incontri urgenti con Comune e Regione ma la situazione è esplosiva e qualcosa a breve accadrà perché la pazienza è al limite. Abbiamo già i turni integrativi, a cosa servono altre licenze? Non dimentichiamoci poi che noi viviamo in euro ma guadagniamo in lire. La mia tariffa era di 4.500 lire ed è di 2 euro e 33. È rimasta invariata. Mi devono spiegare come facciamo a fare concorrenza a chi, come gli Ncc degli altri comuni, paga molte meno tasse di noi. Non capisco proprio cosa abbiamo fatto di male all’amministrazione capitolina».
Dal Campidoglio, intanto, smentiscono di aver ricevuto richieste ufficiali da parte delle categorie e raccontano una storia diversa. «Per il momento - dicono dall’assessorato ai Trasporti - non ci è stata presentata alcuna richiesta. Dopo i due incontri saltati tra novembre e dicembre non abbiamo visto più nessuno. Per noi resta valido, in ogni caso, il protocollo di intenti firmato a fine ottobre con sette sigle sindacali, che ha sostituito la memoria di giunta precedente. E quindi nel 2007 verranno rilasciate le nuove mille licenze, mentre le ulteriori 1300 risultano sospese.

A valutare un nuovo aumento sarà, in futuro, una commissione apposita. L’unica cosa su cui si può discutere è un adeguamento delle tariffe, anche se non accetteremo ultimatum».
Il nuovo anno, insomma, somiglia tragicamente a quello passato, almeno sul fronte della vertenza taxi.

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