I robot diventano sempre più veloci. Ogni giorno c’è una funzione in più che le macchine svolgono al nostro posto, stravolgendo l’idea che abbiamo di compiti materiali. Nella serie tv Mozart in the Jungle un misterioso compositore riesce a terminare il Requiem di Mozart. Alla fine, si scopre che è un robot. Fantascienza, sì. Ma non si discosta di molto dalla realtà. Siamo nel mezzo di una nuova rivoluzione tecnologica. Ed è bene rendersene conto. Pochi giorni fa, un robot progettato da due ragazzi, Ben Kats (studente di robotica) e Jared Di Carlo (sviluppatore software), risolveva il cubo di Rubik in soli 0,38 secondi ed entrava per diritto nel Guinness dei primati. E, mentre a Pechino apre la prima libreria gestita dai robot, Xinhua Life +24 Hours Unmanned Wisdom Bookstore, aperta 24 su 24, dove i clienti vengono identificati con riconoscimento facciale, Heliograf, un robot giornalista scrive da un anno articoli sul Washington Post. Ma i campi in cui operano i robot sono i più disparati. I robot diventano anche conduttori televisivi e ballerini. Robozao, alto tre metri e progettato in Silicon Valley, è il nuovo robot presentatore-ballerino di Ballando con le Stelle. C’è anche il piccolo Nao, robot attore alto 67 centimetri, che è andato in scena al teatro Garybaldi di Settimo. Progettato da Aldebaran Robotics (ora SoftBank Robotics), è il robot umanoide più evoluto disponibile in commercio (dunque, acquistabile) e programmabile per svolgere diversi compiti. Può parlare in 19 lingue e viene anche utilizzato nelle terapie per l’autismo o per insegnare le tabelline. Negli ospedali, invece, c’è Ivo. Il compagno di studi per bambini ospedalizzati, progettato dalla italiana Elmec Informatica. Presente in classe, aiuterà i bambini a partecipare alla vita scolastica anche su un letto di ospedale. Creato inizialmente per Giacomo, figlio di un dipendente Elmec che non poteva seguire le lezioni a scuola, è stato introdotto all’Ospedale Del Ponte di Varese, all’Istituto dei Tumori di Milano e al Policlinico San Matteo di Pavia. I robot nella medicina sono già utilizzati da diversi anni. Basta pensare al robot Leonardo Da Vinci, progettato dalla Intuitive Surgical nel 1999 e utilizzato da tempo all’Ospedale Manzoni di Lecco. In questo caso, però, è ancora importante l’intelligenza umana: a guidare le braccia del robot, durante le operazioni, c’è il chirurgo. Ma i robot svolgono anche le mansioni manuali. Il robot chef si chiama MK1 ed è sviluppato dalla Moley Robotics. Si muove in cucina e prepara piatti. Però, non è del tutto autonomo. Prima di avviarlo, gli ingredienti vanno preparati davanti a lui. A Las Vegas, durante la più grande competizione di muratori del mondo, è apparso un inedito robot muratore meccanico. La gara alla precisione nella posa dei mattoni, è stata vinta ancora dagli umani. Ma sulla velocità, invece, i robot non si battono: i mattoni posati da SAM arrivano a 1.200 al giorno, quelli posati da un concorrente umano al massimo sono 500. A Cremona c’è Yape, il robot fattorino di cui avevamo già parlato su queste pagine. Qualcuno, però, come scrive Agi, si sta innervosendo: i robot fanno i nostri lavori e si sono già viste le prime aggressioni alle auto che si guidano da sole. E non è finita qui. Bill Gates, Jeremy Corbyn e Matteo Salvini si sono espressi in favore dell’introduzione di una tassa sui robot.
Jeremy Rifkin aveva teorizzato la fine del lavoro, ma siamo un po’ lontani dall’obiettivo: i robot ci stanno sostituendo un poco alla volta, come se dovessimo modificare il guardaroba e fossimo solo a metà compito. Per ora le macchine non sono autonome in molti campi, ma la domanda è sempre la stessa: le macchine ci ruberanno il lavoro? Prima o poi, arriverà l’automazione in tutto. Allora, forse, saremo perduti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.