Furti d'uva, crimini di vendemmia

Durante la vendemmia entrano in azione anche i ladri specializzati in furti d’uva. La Francia per combattere il diffuso crimine ha istituito un nuovo corpo speciale della gendarmeria ribattezzato Gend Vit che presidia le vigne e vigila sulla vendemmia. Ecco come funziona

Furti d'uva, crimini di vendemmia

La vendemmia è popolata da tanti attori tra i quali si potrebbero infiltrare anche i ladri di uva. Alle bucoliche scene del lavoro tra i filari addolcito da canti intonati sotto il sole e dagli amori nati tra i tralci ci ha educati la poesia. Ma oggi gli scenari romantici da vendemmia arricchiti da vivaci banchetti celebrativi e fiumi di mosto fresco di pigiatura sono un ricordo, almeno nelle grandi e moderne aziende. Piuttosto certi terreni coltivati a vite appaiono come campi ad alta sicurezza dai confini blindati.

Centinaia di ettari presidiati nei punti strategici da civili ed in alcune occasioni anche dalle forze dell’ordine che controllano i movimenti dell’uva e vigilano sulla regolarità delle operazioni. Sono deterrenti necessari a combattere l’azione dei ladri di uva che durante la vendemmia concentrano la loro attività criminale nelle zone in cui si trovano i grappoli più pregiati.

È il loro spettro che toglie il sonno agli imprenditori vinicoli che confessano di essere tormentati dal timore che parte del raccolto possa sparire nell’oscurità della notte, prendendo vie opposte a quelle che conducono in cantina. Un incubo ben documentato ovunque e abitato da malviventi che agiscono in piccoli gruppi o organizzazioni più articolate con lo scopo di rivendere il succoso bottino al mercato nero.

Chissà quanta uva mi hanno rubato in passato. Se sono piccole quantità è difficile accorgersene ma la perdita economica è grande”, afferma un produttore della Franciacorta.

Le ronde notturne che presidiano dal tramonto i confini dei poderi a rischio sono una soluzione. Ma gli imprenditori di grandi vigne sono d’accordo nel sostenere che la vigilanza, per essere efficace, dovrebbe durare 24 ore su 24, per tutto il tempo della vendemmia. E convengono sul fatto che l’aiuto più prezioso durante la task force arrivi dagli stessi dipendenti dell’azienda, considerati le migliori e più fidate sentinelle.

Qui ( in Franciacorta ndr) nessuno tra i miei dipendenti si sogna di chiedere le ferie durante il periodo di vendemmia che sempre più spesso si tende ad anticipare agli inizi di agosto… Si lavora tutti insieme…Pensi che una mia collaboratrice, che considero una di famiglia, un giorno, per non perdere di vista i lavoratori e movimenti dell’uva si è astenuta dall’usare il bagno per tutto il turno di sorveglianza”, sostiene un altro produttore di bollicine.

Sullo sfondo di questo quadro si stagliano i vendemmiatori. Sono loro gli indispensabili e prestanti attori (e attrici) che raccolgono manualmente ogni grappolo e che resistono al mal di schiena che a fine giornata, puntuale, si presenterà. Nella sola area di produzione a denominazione Champagne si riversano tra i filari più di 100 mila lavoratori stagionali per un periodo che dura circa 4 settimane e che quest’anno terminerà il 25 di settembre.

Ed è proprio in Francia che si è sentita la necessità di creare una brigata speciale della gendarmeria ribattezzata Gendi Vit.( che va a rafforzare il “ Piano Champagne” con finalità similari già attivo dal 2012) dedicata alla vendemmia, con il duplice scopo di prevenire i furti d’uva e vigilare anche sulle possibili irregolarità e sfruttamento nell’impiego dei vendemmiatori.

Secondo le dichiarazioni rilasciate a France Info ad agosto del 2022 da Yann Basso, capo della neoformazione, che comanda la compagnia di Épernay nella zona della Marne, cuore della Champagne, gli stagionali sarebbero addirittura 120 mila.

E questo afflusso enorme di persone creerebbe inevitabilmente qualche problema di sicurezza e convivenza “c’è un aumento della delinquenza, più incidenti per strada, più danni a beni e proprietà, furti, liti tra i vendemmiatori ..ma c’è anche una sensibilità particolare in termini di diritto sul lavoro, sui contratti e in particolare sulle condizioni di alloggio durante la loro permanenza, che siano buone, abbiamo uno spettro di interventi a 360 gradi….abbiamo 200 comuni da controllare, è un esperimento per il momento”.

Il motto di Gendi Vit è: prevenire, proteggere e dissuadere ed ecco perché la loro presenza non è sotto copertura.

L’idea è di portare a ridosso dei campi un autobus ben identificabile con i colori della Gendarmerie.

Un ufficio con le ruote facilmente raggiungibile dove denunciare o riportare irregolarità in caso di bisogno.

E dove il bus troppo grande non può transitare, arrivano i gendarmi che perlustrano i filari in sella a bici elettriche adatte a percorrere le salite delle colline dello Champagne.

Ci fa sorridere vederli arrivare in bicicletta. Comunque qui tutto procede bene, non siamo preoccupati, il nostro personale è in regola e non abbiamo subito furti ”. Dichiara il giovane viticoltore Thomas Rousseau.

Cerchiamo di fare da mediatori, lo scopo è di mostrare la nostra presenza, sanno che siamo lì per la loro protezione…Non vogliamo disturbarli nel loro lavoro ma facciamo da tramite e li invitiamo a fare attenzione ai veicoli abbandonati...” dichiara la poliziotta Lefevre .

L’uva dello champagne è la più ambita e, anche quest’anno, la più cara al mondo.

Lo afferma il direttore generale di Covama (cooperativa vinicola della Valle della Marna) Jean-Nöel Pfaff in un’intervista a France Info del 07 settembre, rimarca come “per un

viticoltore è il lavoro di un anno che sparisce quando si vede rubare l’uva. L’uva costa tra i 6 e i 10 euro al kg. Per fare un kg ci vogliono 5 grappoli. Immaginate il danno quando arrivano a rubargli metà del raccolto”.

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