Vivienne Westwood, l'anima trasgressiva degli over 70

Vivienne Westwood è eclettica, impegnata socialmente e stilista interprete della trasgressione: ecco perché oggi incarna i nuovi over 70

Vivienne Westwood, l'anima trasgressiva degli over 70

Elegante, lungimirante, anticipatrice di tendenze: Vivienne Westwood non è semplicemente una stilista. È ed è stata l’anima dei tempi che cambiano, delle società che si modificano, a partire dalla “sua” Inghilterra, per coinvolgere tutto il mondo. Perché Westwood non crea semplicemente abiti e accessori di lusso per chi ama le cose belle, ma riesce a intercettare come il gusto e l’estetica si trasformino con il passare del tempo.

Chi è Vivienne Westwood

Vivienne Westwood


Classe 1941, il suo cognome da nubile era Swire: ha adottato Westwood nel 1962, quando sposò Derek Westwood, da cui poi si separò nel 1965 pur mantenendone il cognome. Appassionata di moda e di oreficeria fin da bambina, compie degli studi ad hoc: il suo punto di partenza è una bancarella di Portobello Road, il mitico quartiere di Londra che ospita un celeberrimo mercato, soprattutto artigiano e dell’usato. Qui Vivienne compie i suoi primi passi, lavorando però anche come insegnante.

Fin da piccola, la stilista mostrò un suo punto di vista peculiare sul mondo, sulla religione, sulla cultura e sulla società, tanto che a 5 anni ebbe un’epifania, come riporta The Guardian. “Quando ho visto per la prima volta una foto della crocifissione, ho perso il rispetto per i miei genitori - ha detto - All'improvviso ho capito che è così che è il mondo degli adulti, pieno di crudeltà e ipocrisia. Pensavo che mi avessero mentito dicendomi solo del bambino Gesù, invece di quello che gli è successo”.

Il movimento punk

Il backstage punk di una sfilata di Vivienne Westwood
Il backstage punk di una sfilata di Vivienne Westwood

Il vero grande esordio di Vivienne Westwood avviene successivamente, quando nei primi anni ’70 apre il suo primo negozio. Da tempo Westwood aveva lasciato il marito per intrecciare una relazione - sentimentale, artistica e sotto il profilo degli affari - con un cantante e produttore discografico di nome Malcolm McLaren. Quella prima boutique infatti i due la aprono insieme, siglando un connubio che, anche quando il loro rapporto sarà finito, caratterizzerà per sempre l’arte di Vivienne Westwood, ossia il connubio tra musica e moda.

Fino al 1983, anno in cui la loro storia giunge al capolinea - tra l’altro Vivienne ha sposato nel 1992 un suo studente, Andreas Kronthaler, con cui intreccia ancora oggi creatività e sentimenti - i due gestiscono questa boutique, che cambia nome con il cambiare delle collezioni. La più nota è probabilmente “Sex”: è il 1974 e la collezione di Vivienne si orienta verso uno stile fetish. Moltissimi adolescenti e ventenni dell’epoca affollano le sale del negozio, non solo per comprare ma anche e soprattutto per sviluppare un dibattito che è al tempo stesso musicale, filosofico, esistenziale e politico. Da quel nome viene tra l’altro quello della band dei Sex Pistols, nata appunto in quegli anni e da quegli incontri, dato che tra l’altro McLaren fu il manager del gruppo.

A quei tempi ero molto aggressiva sul punk - ha dichiarato la stilista a Interview - Era una cosa del tipo 'sei-con-me-o-contro-di-me'. Era ‘il mondo è così terribile e chiunque non lo stia combattendo deve essere... non so... acido. Ma poi, sai, posso mettermi a chiacchierare amabilmente con qualcuno per comprendere come abbia messo il suo cuore nel posto giusto”.

Anticipatrice di tendenze: dal punk alla Royal Family

Bella Hadid in passerella per Vivienne Westwood
Bella Hadid in passerella per Vivienne Westwood

Nel tempo, Vivienne Westwood ha cambiato stile in più occasioni. La trasgressione resta però una caratteristica imprescindibile del suo stile, attraverso cui riesce da sempre a creare delle collezioni d’alta moda che consentano di coniugare eleganza con un certo gusto per il postmoderno, per il kitsch, senza dimenticare l’attenzione della stilista verso tematiche sociali globali. “Il mio messaggio è: scegli bene e acquista di meno”, ha detto al Guardian in relazione a una delle sue collezioni dell’ultimo decennio. Ed è questa la sua forza: l’arte di Vivienne che si esprime in passerella racconta gli individui della società in maniera collettiva, pur essendo decisamente esclusiva.

Penso di aver avuto a lungo un'influenza incredibile, nel peggiore dei casi - ha raccontato a Interview - Le persone pensano di non dover far l'orlo a nulla. E non sempre serve. Ma sul tessuto sbagliato, l'orlo strappato è orribile. Credo che il modo con cui oggi si taglia sia stato molto influenzato da me".

Una nota curiosa: negli anni del punk, Westwood era piuttosto critica nei riguardi della Royal Family, ma ha finito per cambiare idea, non solo perché la Regina Elisabetta II l’ha nominata Ufficiale e Dama di Commenda dell'Impero Britannico. Come ha spiegato sempre al Guardian, Vivienne - che è in prima linea contro il riscaldamento globale a partire dall’industria della moda - stima molto il Principe Carlo per il suo impegno ecologico.

Ha negoziato un accordo sulla foresta pluviale tra la Guyana e la Norvegia - ha sottolineato la stilista parlando del Principe di Galles - Capisce ciò che ci rende umani è che siamo in grado di esprimerci attraverso cultura”.

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