L'intollerabile lentezza del Csm: in Cassazione mancano 108 magistrati

Il problema della carenza d'organico affrontato nel convegno «Crisi della giustizia ed organizzazione degli uffici giudiziari», organizzato dalla corrente delle toghe Magistratura indipendente a Roma

«Collasso» è il termine che ricorre spesso negli interventi dei relatori al convegno delle toghe che si tiene nell'aula magna della Corte di Cassazione.
E pressanti sono gli appelli al Csm perchè acceleri i tempi degli interventi per colmare i preoccupanti vuoti d'organico: sono ben 108 i magistrati che mancano all'appello solo alla Suprema Corte, mentre in primo grado si tratta addirittura di 850.
«Crisi della giustizia ed organizzazione degli uffici giudiziari» è il tema dell'incontro organizzato dalla sezione della corrente di Magistratura Indipendente della Cassazione.
Il convegno è l'occasione per confrontarsi sulle novità legislative che si sono succedute da luglio in poi, dal calendario del processo all'istanza di prelievo dei processi di appello e di Cassazione, dal programma di smaltimento dell'arretrato civile alle questioni che riguardano le concrete capacità operative degli uffici e i carichi di lavoro esigibili.
Dopo l'introduzione dei lavori di Giovanni Mammone, segretario della Sezione di Magistratura Indipendente della Cassazione, interviene il segretario della corrente moderata delle toghe, Cosimo Ferri, per tracciare un quadro preoccupante del sistema giustizia.
In attesa di sapere come si muoverà il nuovo ministro, Paola Severino, che giovedì 24 interverrà per la prima volta al Csm, con il Capo di Stato Giorgio Napolitano, alla cerimonia di insediamento del Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura, si fa una scaletta degli interventi più urgenti per migliorare il funzionamento della macchina giustizia .
A presiedere il convegno c'è Stefano Schirò, presidente di Magistratura Indipendente e sono presenti in sala anche il Primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo, membro di diritto del Csm; Augusta Iannini, capo dell'ufficio legislativo del ministero della Giustizia e il componente togato di Mi al Csm Tommaso Virga.
La prima relazione è affidata a Margherita Cassano, consigliere di Cassazione, che parla di «Prassi organizzative e celerità del processo penale».
Ferruccio Auletta, ordinario di Diritto processuale civile all'università Federico II di Napoli, affronta il tema «Riforme processuali e tempi della giustiziacivile».
Il togato del Csm Alessandro Pepe interviene, invece, su «Nuovi strumenti di organizzazione degli uffici giudiziari».
E Giulio Romano, sostituto procuratore generale della Cassazione, parla di «Riforma delle circoscrizioni giudiziarie», sottolineando che l'accorpamento delle circoscrizioni deve seguire criteri di effettiva funzionalità e che non può prevalere il semplice diktat del taglio della spesa.
Nel dibattito che segue si accendono i riflettori sui ritmi di lavoro dei magistrati di Cassazione, oberati di cause che arrivano senza un filtro effettivo, facendo in modo che all'ultimo grado arrivino indifferentemente processi per omicidio e anche piccole liti dovute, magari, ad un cane che infastidisce i vicini.
Dei 108 posti vacanti in Cassazione, 50 sono stati messi a concorso da un anno e mezzo ma non sono stati ancora assegnati e 58 sono destinati a rimanere scoperti.
E mentre il Csm fatica a ricoprire questi primi 50 posti vacanti, almeno 70 magistrati si preparano a lasciare il lavoro per la pensione, spinti anche dal superlavoro causato appunto dalla carenza d'organico. Eppure, alla Cassazione si chiede ora di smaltire 8 mila cause in più del normale, per intaccare l'enorme arretrato accumulato.
Virga interviene per assicurare il suo impegno al Csm per accelerare le procedure per coprire i posti vuoti, assicurando di essere già intervenuto in questo senso nella commissione competente di Palazzo de' Marescialli, la Terza, insieme al primo presidente Lupo.


Quest'ultimo, infatti, ha recentemente portato la questione anche nel plenum del Csm , durante la discussione di una pratica che prevede alcune modifiche normative «in materia di composizione e funzionamento della Commissione tevcnica per la valutazione della capacità scientifica e di analisi delle norme dei magistrati aspiranti alle funzioni di legittimita».
Ma per molti degli intervenuti al convegno bisogna fare di più per rimuovere l'intollerabile lentezza del Csm.

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