Le storie e la frenesia dei quartieri di Milano: "Ogni sera si accendono parole"

I quartieri di Milano costituiscono un ricco puzzle tra architetture peculiari e storia: qui c'è chi si è riposato all'ombra del Duomo e chi è sfuggito alla peste del '600

Le storie e la frenesia dei quartieri di Milano: "Ogni sera si accendono parole"

La vita di Milano, la febbrile attività quotidiana dei suoi quartieri, è oggetto spesso di luoghi comuni fuorvianti. Milano è una città moderna, cosmopolita, in cui ognuno può trovare il proprio posto non solo per abitarla ma anche e soprattutto per viverla da turista. Ogni quartiere qui ha la sua peculiarità e questo contribuisce all'estremo fascino dell’insieme.

C'è una poesia di Umberto Saba su Milano che sembra esprimere al meglio il modo in cui il tran tran dei quartieri della città - il centro in particolare - riesca a rasserenare.

Fra le tue pietre e le tue nebbie faccio

villeggiatura. Mi riposo in Piazza

del Duomo. Invece di stelle

ogni sera si accendono parole.

Nulla riposa della vita come

la vita.

Non solo Duomo, non solo centro storico. Milano è un ricco mosaico di architetture, di panorami spesso in continuo cambiamento, di skyline che descrivono un habitat estremamente variegato, in cui l'operosità dei suoi cittadini, lungi dall'essere uno di quei luoghi comuni tanto abusati è in realtà un valore aggiunto. Dalle case della Maggiolina fino alla street art dell'Ortica: questa città è un puzzle e i diversi quartieri ne sono i tasselli.

Brera

Milano Brera

Quando si parla di Brera, inevitabilmente si parla d'arte. È tra queste strade, infatti, che ha sede l'Accademia di Belle Arti, ma la zona non sempre è stata suggestiva, affascinante e ordinata com'è oggi. Anticamente infatti, Brera sorgeva su un terreno incolto, la "braida" cui deve il suo nome: Luciano Bianciardi ne parla appunto nel suo romanzo La vita agra. È stato solo nel XIX secolo che gli studenti e gli artisti dell'Accademia hanno iniziato a trasformare Brera rendendola un luogo in cui la creatività potesse proliferare - grazie anche alla presenza della Pinacoteca e della Biblioteca nazionale braidense.

Questi tre pilastri del quartiere - Accademia, Pinacoteca e Biblioteca - si trovano per altro nel medesimo palazzo. Il terreno su cui ancora oggi si trova fu acquistato nel XII secolo dai frati dell'ordine degli Umiliati, che realizzarono un monastero in cui si occupavano di preghiera e di lavorazione della lana.

Come accadde per diversi palazzi in tutta Italia, nel XVI secolo, con la soppressione degli Umiliati, l'immobile venne ceduto ai Gesuiti allo scopo di realizzarne una scuola: così il palazzo fu ampliato alcuni decenni dopo la cessione, assumendo in gran parte l'aspetto che ha oggi, grazie al progetto dell'architetto Francesco Maria Richini.

Porta Venezia

Porta Venezia

Uno dei quartieri di Milano che maggiormente è in continuo divenire è Porta Venezia, che, anche con i suoi palazzi neoclassici, sembra sempre proiettata verso il futuro. Porta Venezia è una zona a misura d'uomo, ben servita dal punto di vista del trasporto pubblico e con un piccolo grande polmone verde rappresentato dai giardini Indro Montanelli - che rappresentano fonte di relax e spasso per adulti e bambini.

Il quartiere prende il nome da una delle sei porte principali di Milano, Porta Venezia appunto, la cui costruzione risale al XVI secolo, con alcune grandi operazioni di restyling nel XIX secolo. È molto famosa, letterariamente parlando: è qui che avviene il passaggio dei lanzichenecchi untori di peste di cui si parla ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni. Nello stesso romanzo, il protagonista Renzo fugge da Milano - dove viene coinvolto nei moti per il pane - passando proprio da questa porta.

Isola

Bosco verticale

Una storia affascinante è quella del nome del quartiere Isola: si presume che in questa zona ci fossero dei terreni agricoli in antichità. E questi terreni erano stati scelti grazie alla presenza di diversi corsi d'acqua. È come se l'Isola - chiamata così almeno dal XVIII secolo - "galleggiasse" sui fiumi, per utilizzare un'immagine fantasiosa di questo quartiere.

L'Isola è ricca di incontri e di contraddizioni: si va dalle architetture delle case abitate nel tempo dagli operai e dalla classe lavoratrice, a quelle in stile liberty o costruite secondo i dettami del razionalismo.

Ai margini del quartiere si trova una delle costruzioni civili più note e rappresentative di Milano: il Bosco Verticale. Si tratta di due palazzine residenziali progettate dallo Studio Boeri, inaugurate nel 2014. Le balconate di queste palazzine ospitano un'interessante e prolifica biodiversità: è il modo in cui uomo e natura si compenetrano per trasformare in meglio la città.

Porta Ticinese

Porta Ticinese

In una canzone di Gianna Nannini, Porta Ticinese e un suo non meglio specificato caffè rappresentano uno dei confini del mondo, per una coppia che parte in moto "senza limiti nel cuore". E il quartiere è infatti molto romantico, con le sue tipiche case a ringhiera e i vicini navigli.

Una delle costruzioni più tipiche è appunto la porta che dà il nome al quartiere, anche questa costruita nel XVI secolo e poi rivisitata nel XVIII con un impianto tipicamente neoclassico da Luigi Cagnola. Ma c'è anche Porta Cicca, ovvero Porta Ticinese Medievale, che fu realizzata nel XII secolo e poi modificata in epoca unitaria da Camillo Boito.

In questo quartiere si trovano anche le radici della città, con le colonne di San Lorenzo, che si attestano tra i secoli II e III a rimarcare l'importanza dell'antica Mediolanum all'interno dell'Impero Romano d'Occidente.

Garibaldi

Piazza Gae Aulenti

Confinante con Isola e Brera, si trova il quartiere Garibaldi con la sua piazza Gae Aulenti, intitolata alla designer cui Milano deve tantissimo. La zona è composta da edifici moderni, slanciati e diretti verso l'alto - e in effetti il Bosco Verticale è una sorta di linea di demarcazione tra Isola e Garibaldi.

Qui però resistono e sussistono ancora edifici liberty, a ricordare sempre che la metropoli è un avvicendarsi di storie e di persone, che però non dimentica la storia più importante per la sua urbanistica.

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