Non poteva che raddoppiare. Alla vigilia dell'arrivo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella - atteso sotto la Madonnina lunedì per presenziare alle celebrazioni del 150esimo anniversario dalla morte di Alessandro Manzoni - diventa ancora più incisiva l'operazione «Alto Impatto», tanto voluta dal governo di Giorgia Meloni a tutela della sicurezza della stazione Centrale e di tutta la zona a ridosso di quello che è lo scalo ferroviario più importante del nord Italia. Così poliziotti, carabinieri, finanzieri - un centinaio di persone in tutto, oltre alla polizia locale concentrata sulle principali direttrici del traffico - ieri si sono «spalmati» su due turni, 14/20 e 18/24, quindi addirittura sovrapponendo le loro forze tra le 18 e le 20. Battute a tappeto contro degrado, bivacchi e irregolarità di ogni genere, oltre alle aree dello scalo, le piazze Duca d'Aosta, IV Novembre, Luigi di Savoia, quindi via Sammartini, viale Brianza, via Vitruvio, via Vittor Pisani, via Andrea Doria e via Ferrante Aporti.
Sul posto anche i vertici. Oltre al questore Giuseppe Petronzi («Diamo continuità e impulso alle attività che stiamo portando avanti in questi mesi»), il comandante provinciale dei carabinieri, generale Jacopo Mannucci Benincasa. «L'attività, iniziata su input del Governo, ci vede in campo da settimane, per garantire maggiore sicurezza in un contesto particolarmente difficile come quello della stazione Centrale - ha dichiarato il generale -. Sono controlli particolarmente incisivi, in una zona spesso caratterizzata dalla presenza di individui con numerosi precedenti, parte dei quali irregolari sul territorio nazionale. E talvolta al centro di episodi di violenza in quest'area».
Al comando del le operazioni della polizia il dirigente del commissariato Garibaldi-Venezia, Angelo De Simone, che durante la sua carriera ha diretto quasi tutti i commissariati milanesi ed è esperto di ordine pubblico.
«Abbiamo controllato le persone in strada con un obiettivo preciso e non solo quello di scoprire, sul fatto, attività delinquenziali e bonificare aree con rifugi di fortuna, grazie alla collaborazione di Amsa - ci spiega -, ma concentrarci su quegli stranieri che hanno precedenti e che non hanno fatto domanda di soggiorno o chiesto permessi per ragioni umanitarie. Se sono irregolari e vengono ritenuti pericolosi socialmente, li portiamo in questura per il fotosegnalamento. Un'operazione che richiede tempo per la comparazione e per i numerosi alias e per la quale, se occorre, chiediamo anche una proroga in Procura per poter trattenere gli immigrati oltre le 12 ore previste per legge. Al termine di tutte queste verifiche, e qualora le irregolarità collimino con i precedenti, li tratteniamo e li avviamo nei centri di permanenza per i rimpatri».
De Simone fa notare che nell'ultima settimana i servizi congiunti interforze hanno portato a una buona riqualificazione dell'area della stazione e, con un assottigliamento delle presenze degli irregolari e dei pregiudicati, è migliorata anche la fruizione di aree «difficili», come i portici di via Vittor Pisani, le ormai purtroppo arcinote aiuole di fronte allo scalo ferroviario (due settimane fa lì si è consumato uno stupro) e tutti gli ingressi alle piazze adiacenti. «Qualche giorno fa abbiamo arrestato un sudamericano pluripregiudicato che, sulle scale del metrò, aveva appena rapinato del telefonino una studentessa universitaria, in lacrime perché sul cellulare aveva appunti e numeri importanti, quindi un marocchino che aveva scippato la valigia a una turista britannica. Abbiamo anche chiuso tre negozi sulle piazze che non rispettavano le norme igieniche» conclude De Simone.
I numeri diffusi dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi parlano di quasi 48mila500 persone controllate e 54 arrestate dal 16 gennaio al 9 maggio. Il bilancio della giornata di ieri e di questa notte lo diffonderà oggi la prefettura.
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