Jerez (Spagna)Dopo la vittoria e il primo posto nel mondiale conquistato a Motegi, ecco la pole, a chiudere una settimana davvero speciale. Ma l'impressione è che siamo solo all'inizio, che la supremazia di Jorge Lorenzo non sia affatto aleatoria, come era stata quella dell'anno scorso, quando il ragazzino di Palma di Maiorca aveva stupito il mondo ottenendo tre pole, una vittoria e tre podi complessivi nelle prime tre gare in MotoGP. Risultati strepitosi per un debuttante, che però erano anche sembrati un po' casuali, mentre il dominio di oggi è molto più concreto e meno dettato dagli episodi. Insomma, Lorenzo fa paura, anche a Valentino Rossi, uno abituato a stritolare i compagni di squadra, ma che per la seconda volta consecutiva nel giro di pochi giorni è costretto a subire l'affronto dello sfrontato spagnolo, 22 anni domani.
«Una bella bega», confida nel suo slang romagnolo, perfettamente conscio che uno così, dentro al box, non l'ha mai avuto. Non a caso, dall'anno scorso i due sono separati da un muro e per Valentino c'è la certezza di avere in casa un avversario davvero ostico. Domenica scorsa, a Motegi, ha dovuto subire l'affronto di un sorpasso in frenata, ieri a Jerez si è beccato sette decimi in prova, con Lorenzo primo e lui solo quarto, dietro anche a Daniel Pedrosa e Casey Stoner.
«Purtroppo nelle qualifiche - spiega Vale - siamo andati molto peggio rispetto a venerdì (era primo, ndr), abbiamo fatto degli errori e non riesco a guidare bene. Non ho potuto spingere e speravo di partire un po' più avanti. È stata una giornata piuttosto negativa».
Di tutt'altro umore Lorenzo, soddisfatto e motivato per aver messo alle spalle l'odiato Pedrosa seppure di pochi centesimi (51) e di aver dato un'altra volta paga a Rossi, «quello che viene considerato il pilota più forte di tutti i tempi. Bisogna però rimanere con i piedi per terra, perché basta pochissimo per commettere un errore». Un errore che poteva costare caro al 15enne inglese Harry Stafford, pilota impegnato in una gara di contorno: caduto dalla sua due ruote, è entrato per un breve periodo in coma, prima di riprendere conoscenza allospedale di Cadice. La Tac ha evidenziato una breve emorragia al cervello.
E allora, a differenza dell'anno scorso, Jorge evita sparate da sbruffone. «Dopo il GP inaugurale in Qatar avevo qualche dubbio per il distacco subito (16 secondi dal vincitore, ndr), ma ho capito gli errori che avevo commesso. In Giappone mi sono ripreso e qui è arrivata la conferma della pole: è bello guidare questa moto con queste gomme, sarà una gara divertente».
Pensieri che, al momento, non sfiorano Rossi, preoccupato di ritrovare una messa a punto accettabile. «Possiamo essere più veloci, siamo sensibilmente più lenti nell'ultimo settore della pista. Dobbiamo fare una modifica importante e sfruttare al meglio il warm up».
Come spesso gli accade, quindi, Valentino in prova è costretto a inseguire e sarà fondamentale partire bene, per non far scappare Lorenzo, ma anche Pedrosa e Stoner. «Sicuramente i due spagnoli vorranno fare bene a Jerez e tra loro c'è grande rivalità: speriamo che si diano un po' fastidio».
Le premesse per una gara avvincente ci sono tutte e sarà interessante vedere quanto Valentino, dopo due secondi posti, sarà disposto a rischiare per non subire la terza sconfitta consecutiva. «Se capitasse l'occasione - aveva detto Rossi alla vigilia - rifarei un sorpasso come quello del 2005, quando all'ultima curva dell'ultimo giro mi ero toccato con Gibernau». Allora, Valentino vinse la corsa, con il rivale nella sabbia, ma Lorenzo giura che, nel caso, non finirebbe come allora. «Io sono ben diverso da Gibernau, non andrebbe così né in pista né dopo», aveva risposto a caldo Jorge, per nulla intimorito di avere a che fare con un otto volte campione del mondo, capace, in passato, di annientare psicologicamente chiunque.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.