L'ssemblea di Ucimu con la Marcegaglia

L'assise generale dell'Unione nazionale dei costruttori di macchine utensili e sistemi per l'automazione si è svolta nella sede di Cinisello balsamo alla presenza del presidente di Confindustria. Prospettive fosche del comparto per il 2009

Nel 2008 l'industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione, si è confermata al quarto posto della graduatoria mondiale di produzione e al terzo in quella di export. La produzione è cresciuta di pochissimo rispetto al 2007. Sul risultato ha pesato il negativo andamento delle consegne dei costruttori sul mercato interno, penalizzate dal crollo dei consumi. Buona invece la performance delle esportazioni che, nonostante il negativo contesto internazionale, hanno allungato il trend di crescita. Questo, in sintesi, il bilancio dell'industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione illustrato ieri pomeriggio, 8 luglio, da Giancarlo Losma, presidente Ucimu-sistemi per produrre, alla presenza di Emma Marcegaglia, presidente Confindustria, ospite della annuale assemblea della associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e tecnologie ausiliarie. Come emerge dai consuntivi elaborati dal Centro Studi& ultura di Impresa di Ucimu, nel 2008 la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione, si è attestata a 5.847 milioni di euro, segnando un incremento dello 0,5% rispetto al valore record messo a segno nel 2007. Il consumo, dopo alcuni anni di forte espansione, è calato, del 3,8%, a 4.182 milioni, per effetto della contrazione delle consegne interne scese a 2.511 milioni, il 7,5% in meno rispetto al 2007, e del rallentamento delle importazioni. Molto positivo il risultato dell'export che, cresciuto del 7,5%, si è attestato a 3.336 milioni di euro, il valore più alto mai registrato. Con un saldo attivo per 1.665 milioni di euro (+12,9%), anche nel 2008, il settore si conferma tra i pochi in grado di portare un contributo positivo alla bilancia commerciale del Paese. Principali mercati di sbocco esteri della produzione italiana sono risultati: Germania, che ha acquisito il 14,5% del totale esportato, Cina con l'8,2%, Stati Uniti con il 7,3%, Francia con il 6,2% e Russia con il 5,2%. Nel 2008, sono cresciute le esportazioni in Germania (465 milioni di euro, +16,3% rispetto al 2007), Cina (261,9 milioni, +9,2%), Stati Uniti (233,4 milioni, +7,8%), Francia (198,9 milioni +8,4%), Russia (165,4 milioni, +8,8%), India (113,3 milioni, +19,6%), Brasile (112,6 milioni, +120,1%), Austria (82,1 milioni, +37,9%). Sono calate, invece, le vendite in Spagna (160,5 milioni, -20,3%) e Polonia (117,6 milioni, -4,7%). Decisamente negativo invece il quadro previsionale 2009. La produzione, attesa in calo del 33,7%, scenderà a 3.875 milioni di euro, in ragione della contrazione registrata sia dall'export che dalle consegne sul mercato interno. Con una riduzione del 32,8%, le vendite di made in Italy settoriale all'estero si attesteranno a 2.240 milioni di euro. Sul fronte interno, il brusco calo del consumo, atteso a 2.565 milioni di euro,-38,7% rispetto al 2008, farà sentire i suoi effetti sulle consegne dei costruttori che, ridotte del 34,9%, scenderanno a 1.635 milioni di euro. Al pari, le importazioni subiranno una decisa battuta di arresto, scendendo a 930 milioni, -44,3% rispetto al 2008. Giancarlo Losma, presidente Ucimu, ha dichiarato: «lo scenario relativo al 2009 risulta, dunque, particolarmente complesso soprattutto perché il blocco dei consumi, a differenza di quanto accaduto nelle precedenti crisi, interessa, in modo indifferenziato, tutti i settori e tutti i mercati. Accogliamo, quindi, con grande favore l'entrata in vigore del provvedimento di detassazione degli utili reinvestiti per l'acquisto di macchinari, misura che Ucimu-sistemi per produrre richiedeva da tempo. Certi che questo sia lo strumento più adatto a sostenere e favorire il rilancio degli investimenti in beni strumentali - ha proseguito Giancarlo Losma - dobbiamo però considerare che la ripresa della domanda di macchine utensili non può avvenire, se non sarà garantita contestualmente nuova disponibilità di liquidità alle imprese. In altre parole, in assenza di liquidità la domanda non potrà concretizzarsi in investimenti reali. Ecco che allora, al governo e ai nostri interlocutori istituzionali, chiediamo che sollecitino, con tutti i mezzi a loro disposizione, gli istituti di credito affinché questi tornino a fare il loro lavoro. L'auspicio è, dunque, che la Tremonti Ter sia solo il primo tassello del mosaico di interventi necessari a rilanciare un settore fondamentale per garantire all'intero sistema industriale livelli di competitività adeguati alle ambizioni del paese. Oltre a ciò, - ha aggiunto il presidente Ucimu - chiediamo la moratoria per due anni, con pagamento dei soli interessi, dei crediti vantati dagli istituti di credito nei confronti delle Pmi, che 'darebbe fiato' alle Pmi e maggiore certezza alle banche». D'altra parte, ulteriore stimolo al rilancio degli investimenti in beni strumentali sarà Emo Milano 2009, la principale manifestazione espositiva per l'industria mondiale della lavorazione dei metalli, in scena a Fieramilano dal 5 al 10 ottobre 2009. Con 1.300 espositori, 180.

000 metri quadrati, di cui 100.000 allestiti a stand, Emo Milano 2009 sarà occasione unica per i costruttori italiani di presentarsi al pubblico internazionale (200.000 i visitatori attesi), richiamato a Milano ogni sei anni.

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