Luglio: maxibonus ai patentati

Patente a punti: agli automobilisti corretti un dono da 62 milioni di punti, contro i 50 cancellati finora. L'accredito scatterà automaticamente per chi non ha commesso infrazioni da due anni

Luglio: maxibonus ai patentati

Alessio Ribaudo

Dal primo luglio gli automobilisti virtuosi che, nell’ultimo biennio, non hanno subito sottrazione di punti dalla patente ne avranno in dono altri due.

È il terzo bonus che viene concesso dal 2003 quando fu introdotta in Italia la cosiddetta patente a punti, con i 20 di dotazione iniziale che diminuiscono a seconda delle infrazioni, secondo la tabella prevista dal Codice della strada. Con questo sistema, con i dati forniti dall’Associazione Sostenitori Polizia Stradale (Asaps), gli oltre 35 milioni di automobilisti hanno perso la bellezza di 50 milioni e 174mila punti ovvero 1,4 per ogni patentato (anche tre multati su quattro sono maschi).

In molti, quindi, tireranno un sospiro di sollievo grazie a questi due punti. «In pratica con questo dono presumiamo che saranno restituiti più o meno 62 milioni di punti – spiega Giordano Biserni, presidente dell’Asaps – perché mediamente nell’ultimo biennio sono stati sanzionati in circa 4 milioni su 35». Un conteggio molto difficile perché pendono una valanga di ricorsi presso prefetture e tribunali di ogni ordine e grado che congelano l’effetto della sanzione sino alla sentenza. Intanto, i conducenti che si sono visti sospendere la patente perché avevano eroso tutto il patrimonio sono 99.857 ovvero lo 0,28% del totale. A tutti è arrivata una lettera dal ministero dei Trasporti con la quale, entro 30 giorni, venivano invitati a rifare ex novo gli esami della patente. In questo periodo, però, si gode di una moratoria di un mese durante il quale possono continuare a guidare. Allo scadere dei 30 giorni però, se non si sostengono o non si superano gli esami si dice addio per sempre alla licenza di guida. I promossi, invece, vengono premiati con la restituzione di tutti i 20 punti iniziali.

Chi, invece, ancora dispone di qualche punto ha due possibilità. Non commettere infrazioni per due anni o sostenere un corso presso le scuole guida che attribuisce dai 6 ai 9 punti, a seconda della categoria di patente. Gli automobilisti che lo hanno ultimato sono 205.958 e hanno recuperato 1.327.655 punti (il 2,6% dei 50 milioni persi). «All’inizio la patente a punti ha prodotto una sua primordiale efficacia dissuasiva – argomenta Biserni - e si sono visti i risultati col calo degli incidenti ma poi col tempo gli italiani si sono dimostrati molto bravi a capire come funziona il sistema e hanno messo da parte la paura escogitando una strategia. Addebitare i punti al nonno patentato, alla mamma, al cittadino extracomunitario che collabora col datore di lavoro. Di tutto e di più. Una sentenza della Corte Costituzionale – conclude Biserni - nel 2005 ha, infatti, stabilito che se il conducente non viene identificato immediatamente (esempio classico è quello del Tutor in autostrada) la multa viene inviata al proprietario del mezzo che ha 30 giorni per comunicare i dati del conducente che ha realmente trasgredito il codice». Ma se non è in grado di fornirli scatta «solo» una sanzione aggiuntiva tra 263 e 1.050 euro.

Per capire a quanto ammonta il saldo punti virtuale della propria patente si può chiamare,

da telefono fisso, al costo di una telefonata urbana il numero 848782782 attivo 7 giorni su 7. In alternativa si può consultare il sito del ministero dei Trasporti www.ilportaledellautomobilista.it, previa registrazione.

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