Pronatore, supinatore, neutro. Parole che dicono poco a chi non ha la febbre del running: indicano infatti lo stile di corsa dell'appassionato di quello che un tempo si chiamava jogging (ora guai a usare questa parola, riservata ai «tapascioni» da 7 minuti al chilometro), a seconda che appoggi il piede verso l'interno, verso l'esterno o al centro. E poi: leggerezza o stabilita? Scegliere quindi una calzatura-piuma, che induce alla velocità e non appesantisce i nostri piedi spesso non proprio da atleta, o una più solida scarpa che dona equilibrio magari appesantendo un po' il passo? Un tempo la scelta di una scarpa da corsa, momento topico nella vita di ogni runner, era condizionata da questi ineluttabili dilemmi. Roba da maniaci? Macché: l'opzione per un modello sbagliato era foriera infatti di vesciche, dolori, infiammazioni: roba da rovinare allenamento e passione. Rischio che non si dovrebbe più correre con l'ultimo modello di scarpa da corsa Nike, la LunarGlide+, scarpa universale che pesa appena 300 grammi nella versione maschile e 243 in quella femminile e che ha l'obiettivo di accontentare tutti i corridori grazie alla luna. E non si tratta solo di un marketing che punti sulla suggestione del recente quarantennale dello sbarco dell'uomo su Selene. La LunarGlide+ sfrutta infatti tecnologie messe a punto dalla Nasa per risparmiare peso nello spazio. Ecco quindi una schiuma estremamente leggera, circa il 30 per cento in meno rispetto agli altri materiali, capace quindi di mettere d'accordo la leggerezza con la stabilità e di adattarsi a tutte le tipologie di corsa.
Scendiamo nei dettagli: il sistema Dynamic Support nell'intersuola della Nike LunarGlide+ include una parte di schiuma leggera LunarLite inserita all'interno di una struttura realizzata con una schiuma a maggiore densità. L'anima in schiuma LunarLite è disegnata per adattarsi alla struttura con una angolatura che garantisce ammortizzazione e sostegno laterale. Il lato mediale dell'intersuola della Nike LunarGlide+ presenta un rialzo posteriore inserito nella struttura in schiuma a densità maggiore, che garantisce stabilità quando necessario. Per il runner neutro, durante la corsa, la presenza del rinforzo posto nella parte posteriore risulta essere ininfluente, mentre per un pronatore il rinforzo serve a garantirgli la stabilità necessaria a ogni passo. Tutti gli atleti avvertiranno l'ammortizzazione garantita dall'intersuola realizzata grazie alla schiuma LunarLite. «Tutti gli atleti sono diversi e quindi necessitano di specifiche soluzioni - dice Phil McCartney, direttore footwear Nike Global - e grazie a questo sistema Dynamic Support, la nuova Nike LunarGlide+ risponde a quelle esigenze di ammortizzazione e stabilità richieste dall'atleta che non dovrà più scendere a compromessi. Gli atleti sperimenteranno una corsa che si adatta alle loro esigenze e stili, anche se la loro andatura cambia durante la corsa».
La tecnologia «lunare» è stata già sperimentata dagli atleti che hanno calzato Nike durante le ultime Olimpiadi di Pechino, che hanno potuto verificare la maggiore ammortizzazione e la capacità di restituire una significativa quantità di energia della LunarGlide+. Che ha anche un'altra innovazione: la tecnologia Flywire, che ha permesso ai designer di ridurre i materiali per realizzare la tomaia e diminuire il peso della scarpa senza dover rinunciare a sostegno e stabilità.
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