«Macché speculazione Siamo proprio noi i più danneggiati da questa tragedia»

Casette immerse nel verde e aziende ecosostenibili. Il progetto di Ecocity, la futura cittadella ecologica, di questi tempi non gode di un’ottima pubblicità. Sorgerà proprio dove ora ci sono le cisterne dell’aziende Lombarda Petroli, colpevoli del disastro ambientale del fiume Lambro. Ora si teme che il progetto vada all’aria. C’è chi dietro il sabotaggio della raffineria vede speculazioni edilizie e interessi economici. Giosuè Addamiano, amministratore delegato di Immobiliare Villasanta, la società che tiene a battesimo Ecocity, si sente un po’ messo sulla graticola e corre ai ripari.
C’è il rischio che il progetto non decolli?
«Certo che no. Però abbiamo subìto un danno di immagine molto forte. Invece siamo gente che lavora e che lo fa seriamente. Da generazioni siamo specializzati nel recupero delle aree dismesse».
L’area dove sorgerà Ecocity è stata danneggiata?
«Fortunatamente siamo intervenuti in tempo. È vero che il terreno è a 250 metri dalle cisterne, ma i nostri tecnici sono riusciti a deviare la barriera della falda acquifera».
Altrimenti?
«Altrimenti si sarebbe allagato tutto. Stiamo collaborando ancora con l’agenzia dell’ambiente Arpa».
C’è chi vede dietro il sabotaggio interessi legati ad agevolazioni urbanistiche. Che ne pensa?
«Credo sia un ipotesi che non trova fondamento. Quell’area risulta edificabile dal 2004».
Si sente chiamato in causa?
«Sono tra i primi che vogliono avere chiarimenti».
Lei era a un passo dalla firma per acquistare l’area dove sorge la Lombarda Petroli.
«Sì, avremmo dovuto diventare proprietari dell’area entro un anno. Ora i tempi si allungheranno di sicuro.

Comunque la bonifica del terreno si farà lo stesso».
Che idea si è fatto del sabotaggio?
«Sono incredulo e frastornato. Qualcuno ha voluto fare del male al nostro progetto».
Quindi si costituirà parte lesa?
«Per ora non ho nemmeno contattato un avvocato».

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