Una macchina chiamata corpo

Buone notizie per chi soffre di problemi alle cartilagini e alle ossa: grazie agli studi dell'Università di Milano-Bicocca e dell'Imperial College di Londra è stato brevettato un nuovo materiale autoriparabile, biocompatibile e dinamico chle promette una svolta epocale nella rigenerazione in ortopedia. È un «osso bionico» che si stampa in 3D e potrebbe rigenerare il tessuto osseo e cartilagineo danneggiato da traumi e patologie. La sua formulazione prevede sia una componente inorganica a base di silicio sia una matrice organica mai utilizzata in precedenza. Il risultato è un materiale elastico che resiste alla compressione e alla trazione, e che è in grado di auto-ripararsi in caso di fratture o alterazioni cartilaginee. Da poco brevettato, il nuovo materiale non ha ancora un'applicazione clinica diretta, ma sicuramente è molto promettente. Si tratta di una vera rivoluzione. A oggi, infatti, per la riparazione della cartilagine abbiamo potuto utilizzare solo materiali morbidi, che diventavano più consistenti solo grazie ai processi biologici e, quindi, con il passare di un certo tempo e con risultati più o meno soddisfacenti da paziente a paziente.

Il nuovo materiale, invece, è una struttura solida, una sorta di bio-vetro che ha le capacità di rigenerazione del materiale organico. Senza trionfalismi, ma sicuramente con fierezza per quanto raggiunto anche grazie alla ricerca italiana, possiamo dire che uno degli scenari più sognati inizia a concretizzarsi. Nell'ambito della ricostruzione delle ossa e della cartilagini la ricerca continua a percorrere anche altre strade, a iniziare da quelle che vedono in prima linea l'impiego delle cellule staminali.

Chi arriverà per primo a tagliare il traguardo di un materiale perfettamente capace di mimare il comportamento di ossa e cartilagini? Alla ricerca va la risposta.

*Specialista in Ortopedia e Traumatologia(www.corradobait.com)

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